Dichiarazioni relative alla Moldova
Diventata già una tradizione, l’Università estiva dei romeni nel mondo, organizzata a Izvoru Mureşului, offre ogni anno l’occasione di colloqui tra i rappresentanti delle comunità romene esistenti nei pressi dei confini e della diaspora, con i membri della classe politica di Bucarest.
Bogdan Matei, 17.08.2016, 15:14
Diventata già una tradizione, l’Università estiva dei romeni nel mondo, organizzata a Izvoru Mureşului, offre ogni anno l’occasione di colloqui tra i rappresentanti delle comunità romene esistenti nei pressi dei confini e della diaspora, con i membri della classe politica di Bucarest.
A nome della piattaforma unionista L’Azione 2012, il leader di questo consorzio di ONG, George Simion, ha chiesto la fondazione, a Bucarest, di un Ufficio per la Moldova, direttamente subordinato al primo ministro e l’organizzazione di una visita a Chişinău dell’intero Governo romeno.
Promotore costante dell’avvicinamento tra i due Stati, l’ex presidente della Romania, Traian Băsescu, attualmente leader del Partito Movimento Popolare, ha ribadito il suo sostegno all’Unificazione. Egli ha affermato che negli ultimi due anni, cioè dopo la conclusione dei suoi mandati presidenziali, non sono stati più fatti progressi in tal senso. Băsescu afferma che Bucarest dovrebbe rinunciare al tipo di diplomazia che ha definito invecchiata e superare la prudenza eccessiva nei rapporti con Mosca.
Traian Băsescu: “L’unica soluzione politica all’iter europeo della Moldova è l’unificazione con la Romania. Non esiste un’altra soluzione, almeno nei prossimi 20 anni.” L’ex capo dello stato ha sottolineato che nessuno pone il problema di un’unificazione forzata, ma tramite referendum o voto parlamentare. E per fare i preparativi in merito, egli afferma che c’è bisogno di azioni concrete, di scambi culturali, visite reciproche, dell’aumento del numero di borse per gli studenti e della concessione della cittadinanza a quanto più abitanti dello stato confinante.
“A parte i nipoti, non ho niente di più caro al mondo che l’Unità” — ha confessato Traian Băsescu a Izvoru Mureşului.
A Bucarest, ci sono molti commentatori che condividono le sue speranze, ma pochi altrettanto impetuosi come il capo del Movimento Popolare. Alcuni notano che queste dichiarazioni vengono fatte in vista delle elezioni politiche in programma a fine anno e che Băsescu è stato sempre molto popolare tra i cittadini romeni della Moldova, bacino elettorale che ora cerca di fidelizzare. Altri ricordano che nei rapporti tra i due Stati esistono ancora dossier sensibili.
Indipendente dal 1991, la Moldova è stata creata su una parte dei territori romeni orientali annessi dalla Mosca di Stalin nel 1940, in seguito ad un ultimatum. Centinaia di migliaia di persone si sono allora rifugiati nella Romania rimpicciolita. Altre decine di migliaia, nemici reali o immaginari del regime sovietico sono stati deportati dagli occupanti in Siberia e Kazakhistan. Al loro posto sono stati portati coloni di tutti gli angoli dell’Impero Rosso.
Per decine di anni, il confine artificiale moldavo-romeno è stato il più ermetico dell’intero lager sovietico e la virulenta propaganda anti-romena di Chişinău ha funzionato ininterrottamente. Perciò, malgrado il reale avvicinamento degli ultimi 25 anni, i preconcetti e la sfiducia non sono scomparsi del tutto, e i sostenitori dell’Unità, sebbene sempre più numerosi, restano tuttavia una minoranza tra i cittadini della Moldova. (tr. G.P.)