Dicembre 1989: 33 anni fa la Rivoluzione anticomunista romena
Sono passati 33 anni da quando i romeni sono scesi in piazza per esprimere la loro insoddisfazione nei confronti del regime comunista guidato dal dittatore Nicolae Ceaușescu e per chiedere la sua sostituzione. Le prime proteste sono scoppiate nellovest della Romania, nella città di Timișoara, dove la gente si è radunata davanti alla casa di Laszlo Tokes, pastore della Chiesa riformata magiara, che doveva essere sfrattato. Il 16 dicembre 1989, gli abitanti di Timisoara hanno gridato “Abbasso Ceaușescu!”, chiedendo il proprio diritto alla libertà, e, il 20 dicembre, Timisoara è stata proclamata la prima città libera dal comunismo in Romania. Allarmato, Nicolae Ceauşescu ha convocato, il 21 dicembre, nella capitale Bucarest, una grande assemblea nazionale, nella speranza che potesse calmare la popolazione e rimanere al comando.
Leyla Cheamil, 22.12.2022, 13:51
Lassemblea, tuttavia, si è trasformata in una rivoluzione, dilagata in diverse città del paese. Nelle violenze che hanno avuto luogo, più di 1.000 persone hanno perso la vita e circa tremila sono rimaste ferite. La Romania è stata lunico paese dellEuropa orientale in cui il cambio di regime è avvenuto con spargimento di sangue. Questi giorni, si stanno svolgendo in tutto il Paese eventi commemorativi in memoria dei romeni morti per la libertà.
Nei luoghi significativi per il momento storico del 1989 si sono svolti cerimonie, incontri commemorativi e deposizioni di corone di fiori. Testimoni della Rivoluzione e discendenti delle vittime hanno pregato e deposto fiori nelle città dove sono avvenuti gli scontri più duri. “Manteniamo viva la memoria degli eroi della Rivoluzione del dicembre 1989 e portiamo avanti gli ideali per i quali hanno combattuto”, ha trasmesso il presidente romeno Klaus Iohannis, che mercoledì ha deposto in memoria delle vittime una corona di fiori in Piazza dellUniversità, nel centro di Bucarest – luogo simbolico della Rivoluzione, e ha osservato un minuto di raccoglimento. “Ai martiri della Rivoluzione romena e a tutti coloro che hanno sofferto durante la dittatura comunista dobbiamo la libertà di cui godiamo oggi e dovremmo ringraziarli attraverso la cura nei confronti della Romania e per il consolidamento del processo democratico”, ha dichiarato, in un messaggio, il primo ministro Nicolae Ciucă.
Dal canto loro, i senatori hanno osservato, mercoledì, un minuto di raccoglimento per le vittime della Rivoluzione. “Siamo nel 33° anno di LIBERTÀ. Nel dicembre 1989, i romeni hanno chiesto, con immensi sacrifici, il proprio diritto alla libertà, al rispetto dei loro diritti di cittadini, alla libera circolazione oltre i confini del paese. Negli ultimi giorni del 1989, i romeni speravano che la loro vita sarebbe cambiata radicalmente, nel più breve tempo possibile”, hanno ricordato i socialdemocratici.
Presente alle commemorazioni a Timisoara dedicate alla Rivoluzione romena, la presidente del Senato, la liberale Alina Gorghiu, ha sottolineato che la città è stata un esempio per tutto il Paese, 33 anni fa, con la Rivoluzione iniziando il percorso europeista e pro-NATO della Romania. Alina Gorghiu ha detto ai rivoluzionari del dicembre 1989 di Timisoara di ricordarsi che hanno aiutato enormemente il paese con il loro impegno e il loro coraggio e di partecipare attivamente agli sforzi della società romena, perché il periodo è molto complicato e ci sarà bisogno di tutti i cittadini nel 2023, che sarà un anno difficile.