Dibattiti sulle anticipate in Romania
Il Partito Nazionale Liberale, al potere in Romania, ha deciso di avviare negoziati con i partiti politici, tranne il Partito Socialdemocratico, in vista delle elezioni politiche anticipate. Il presidente di destra del Paese, Klaus Iohannis, e il premier Ludovic Orban, presidente del PNL, vorrebbero che lo scrutinio si svolgesse a inizio estate, in concomitanza con le amministrative. Per questo, c’è bisogno di una nuova maggioranza che bocci nel Legislativo due proposte consecutive di Governo, come prevede la Costituzione, non prima però di convincere uno dei partiti del Parlamento a inoltrare una mozione di sfiducia contro l’Esecutivo monocolore liberale, mozione che deve anche passare.
Roxana Vasile, 14.01.2020, 15:17
Il Partito Nazionale Liberale, al potere in Romania, ha deciso di avviare negoziati con i partiti politici, tranne il Partito Socialdemocratico, in vista delle elezioni politiche anticipate. Il presidente di destra del Paese, Klaus Iohannis, e il premier Ludovic Orban, presidente del PNL, vorrebbero che lo scrutinio si svolgesse a inizio estate, in concomitanza con le amministrative. Per questo, c’è bisogno di una nuova maggioranza che bocci nel Legislativo due proposte consecutive di Governo, come prevede la Costituzione, non prima però di convincere uno dei partiti del Parlamento a inoltrare una mozione di sfiducia contro l’Esecutivo monocolore liberale, mozione che deve anche passare.
Questo perché i liberali non vedono una soluzione nella dimissione del premier Orban. “Il nostro piano esclude questa variante. Praticamente, non possiamo rimanere in questa situazione in cui il PSD si è praticamente barricato nel Parlamento, distrugge qualsiasi ordinanza d’urgenza del Governo e porta in primo piano progetti che noi non sosteniamo”, afferma il deputato liberale, Florin Roman.
Per il momento, solo l’Alleanza USR-PLUS condivide l’opinione dei liberali sull’organizzazione delle anticipate. “Aspettiamo le consultazioni necessarie per poter fare passi in avanti in vista dell’organizzazione delle elezioni anticipate, un’altra iniziativa politica che noi vediamo necessaria al fine di avere anche nel Parlamento una maggioranza tramite cui la Romania possa avviare riforme che, purtroppo, per il momento, sono possibili solo se il Governo mette la fiducia su queste iniziative”, dichiara il leader dellUSR, Dan Barna.
Allontanato dal governo lo scorso ottobre, tramite mozione di sfiducia, il PSD, che ha la maggioranza nel Parlamento, non accetta l’idea delle anticipate e attira l’attenzione che farà tutto quello che consente la costituzione per opporsi ad un’eventuale decisione dei liberali in tal senso. “Sono solo parole il cui scopo è di coprire il fatto che, da due mesi, stanno cercando senza successo di trovare una soluzione ad una cosa elementare, l’aumento degli assegni familiari. In più, un milione di romeni non hanno, dal 1° settembre, la pensione minima aumentata, i professori vengono trattati come una palla da ping-pong, passati da un ministro che dice una cosa ad un premier che afferma un’altra cosa”, afferma il deputato socialdemocratico Daniel Suciu.
Anche l’ALDE, l’ex partner di governo del PSD, è contro le anticipate e parla dell’instabilità politica che uno scrutinio del genere potrebbe provocare. Pro Romania, staccato dal PSD, non si oppone, ma non vuole neanche aiutare in alcun modo, mentre il PMP, di centro-destra, pone condizioni, cosicché, tutto sommato, la missione dei liberali è abbastanza difficile. Per loro, le anticipate sono necessarie per approfittare del vantaggio ottenuto alle europee e alle presidenziali. Invece, l’organizzazione delle politiche alla data dovuta, in autunno, darebbe al PSD una tregua preziosa, in cui il governo liberale si potrebbe erodere e i socialdemocratici potrebbero recuperare qualcosa dei molti punti percentuali persi alle elezioni dell’anno scorso.