Dibattiti sul futuro dell’UE
L’euroscetticismo sembra prendere il sopravvento con la proposta dello scenario di un’Europa a più velocità. Gli est-europei temono che questa prospettiva possa determinare una divisione che influirebbe in futuro sull’evoluzione dell’UE e potrebbe avere effetti negativi per loro. Il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, il quale ha evocato l’idea di un’Europa a più velocità, ha assicurato che questa non sarà una nuova cortina di ferro tra Est e Ovest. La dichiarazione è stata fatta al vertice svoltosi giovedì e venerdì a Bruxelles, con la partecipazione di 27 stati membri, senza la Gran Bretagna, e al quale si è parlato del modo in cui funzionerà il blocco comunitario in futuro. I leader degli stati membri dell’Unione auspicano un suo rilancio dopo la Brexit, e un documento sul futuro, il cosiddetto Libro Bianco, sarà adottato alla riunione che si svolgerà il 25 marzo a Roma.
Leyla Cheamil, 13.03.2017, 13:33
L’euroscetticismo sembra prendere il sopravvento con la proposta dello scenario di un’Europa a più velocità. Gli est-europei temono che questa prospettiva possa determinare una divisione che influirebbe in futuro sull’evoluzione dell’UE e potrebbe avere effetti negativi per loro. Il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, il quale ha evocato l’idea di un’Europa a più velocità, ha assicurato che questa non sarà una nuova cortina di ferro tra Est e Ovest. La dichiarazione è stata fatta al vertice svoltosi giovedì e venerdì a Bruxelles, con la partecipazione di 27 stati membri, senza la Gran Bretagna, e al quale si è parlato del modo in cui funzionerà il blocco comunitario in futuro. I leader degli stati membri dell’Unione auspicano un suo rilancio dopo la Brexit, e un documento sul futuro, il cosiddetto Libro Bianco, sarà adottato alla riunione che si svolgerà il 25 marzo a Roma.
La Romania è stata rappresentata a Bruxelles dal presidente Klaus Iohannis, il quale ha dichiarato che un’Europa a più velocità a tempo indeterminato non è una buona soluzione, anzi, potrebbe addirittura portare alla scissione dell’Unione. Tuttavia, egli ha sottolineato che la Romania non deve temere una cosiddetta Europa a velocità diverse com’è adesso, se ogni stato membro può scegliere senza ostacoli che velocità desidera avere per un certo periodo. Klaus Iohannis: “Non dobbiamo temere progetti in cui si lavora a velocità diverse, com’è ad esempio il caso del procuratore europeo. Dunque, 17 stati membri hanno firmato che sono d’accordo, tra cui anche la Romania, altri non hanno ancora firmato. Alcuni arriveranno più tardi, altri forse non arriveranno affatto, ma questo non vuol dire che non si va avanti, non vuol dire un’Europa a più velocità, ma un progetto in cui alcuni vogliono entrare più rapidamente e altri vorranno entrare più tardi. Questo è accettabile, ma decidere che in Europa ci siano Paesi che vanno avanti e altri che restano indietro, è una cosa che non possiamo accettare.”
Dal canto suo, il ministro degli Esteri, Teodor Meleşcanu, stima che la formula di “un’Europa a due velocità” non sarà adottata in modo ufficiale, perché un’idea del genere incontrerà resistenza da parte di molti Paesi, la Romania inclusa. Teodor Meleşcanu: “Sono molto contento che su questo argomento, molto importante per la Romania quale stato membro dell’UE, le nostre posizioni sono ben chiare: siamo contrari all’adozione di regole o principi che puntano sull’idea di due velocità o di geometria variabile e così via. Siamo consapevoli del fatto che, anche adesso, esistono in Europa strutture di cui non facciamo parte, come ad esempio l’eurolandia.” Ad ogni modo, l’UE ha già più velocità: ci sono stati che fanno parte dell’Eurozona e stati che non fanno parte dell’Eurozona, Paesi inseriti nell’Area Schengen e Paesi non inseriti … (tr. G.P.)