Decisioni sull’uso della mascherina protettiva
La Corte Costituzionale della Romania ha deciso che l’ordinanza d’urgenza adottata a novembre 2020, tramite cui diventava d’obbligo l’uso della mascherina protettiva negli spazi pubblici esterni, è contraria alla Costituzione. L’Ordinanza non ha avuto il via libera del Consiglio legislativo, organo consultivo del Parlamento, ha spiegato la Corte. La decisione della CCR entrerà in vigore solo dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. L’Esecutivo ha annunciato che prenderà una decisione in merito, dopo che sarà resa pubblica la motivazione della decisione della CCR. Ciò accade in un periodo in cui si parla dell’allentamento, se non della rimozione quasi totale, delle restrizioni.
Gli specialisti sono del parere, da una parte, che indossare la mascherina non abbia rappresentato una restrizione, bensì un modo, forse il più efficace, di prevenire il contagio. Il direttore medico dell’Istituto Matei Balş della capitale, Adrian Marinescu ha dichiarato: Tra le misure di prevenzione del contagio — io non le definisco misure restrittive — lungo la pandemia, ovviamente la mascherina è stata la più efficace; che parliamo di mascherina all’interno in primo luogo, o di mascherina all’interno quando ci sono spazi affollati, quando le persone interagiscono, è ovvio che la mascherina ha fatto la differenza, per quanto fosse possibile, niente vale al 100%. E allora, se pensiamo dal punto di vista medico a quello che seguirà, è ovvio e logico, rinunceremo alla mascherina in primo luogo negli spazi aperti, poi arriveremo a non utilizzarla affatto e saranno rimosse anche le altre regole. Però credo che dobbiamo pensare che è stata necessaria durante la pandemia e finora e, se non avessimo avuto queste misure preventive, il numero dei contagi sarebbe stato sicuramente molto più alto, come pure quello dei decessi”.
Il ministro della Salute, Alexandru Rafila, ha affermato che l’uso della mascherina ha lo scopo di proteggere la popolazione in un periodo in cui c’è un’ampia diffusione del virus. Quanto al tanto atteso allentamento delle restrizioni, che lui stesso ha evocato, Rafila esorta alla precauzione, affermando che non è ancora arrivato il momento, perché ci sono zone dinamiche economicamente in cui la trasmissione è ampia: Bucarest, Cluj, Timişoara, in cui l’incidenza è stata maggiore. È anche normale che sia così, in fin dei conti, perché sono zone molto attive, con tanta mobilità e ciò favorisce ancora di più la trasmissione, rispetto a una piccola città o alla zona rurale. La pressione sul sistema sanitario è sempre alta in queste località ed è per questo che dobbiamo restare cauti; certo, tutti lo auspichiamo e, ovviamente, nelle prossime settimane, alcune delle restrizioni saranno rimosse, successivamente rinunceremo anche allo stato di allerta, ma ciò va fatto a tappe, a seconda della pressione sul sistema sanitario. Non possiamo prendere misure che potrebbero mettere in pericolo la vita della popolazione.” Il ministro della Salute è del parere che fino alle feste Pasquali ci si potrebbe tornare in buona parte alla normalità di prima della pandemia.
Ştefan Stoica, 16.02.2022, 14:59
La Corte Costituzionale della Romania ha deciso che l’ordinanza d’urgenza adottata a novembre 2020, tramite cui diventava d’obbligo l’uso della mascherina protettiva negli spazi pubblici esterni, è contraria alla Costituzione. L’Ordinanza non ha avuto il via libera del Consiglio legislativo, organo consultivo del Parlamento, ha spiegato la Corte. La decisione della CCR entrerà in vigore solo dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. L’Esecutivo ha annunciato che prenderà una decisione in merito, dopo che sarà resa pubblica la motivazione della decisione della CCR. Ciò accade in un periodo in cui si parla dell’allentamento, se non della rimozione quasi totale, delle restrizioni.
Gli specialisti sono del parere, da una parte, che indossare la mascherina non abbia rappresentato una restrizione, bensì un modo, forse il più efficace, di prevenire il contagio. Il direttore medico dell’Istituto Matei Balş della capitale, Adrian Marinescu ha dichiarato: Tra le misure di prevenzione del contagio — io non le definisco misure restrittive — lungo la pandemia, ovviamente la mascherina è stata la più efficace; che parliamo di mascherina all’interno in primo luogo, o di mascherina all’interno quando ci sono spazi affollati, quando le persone interagiscono, è ovvio che la mascherina ha fatto la differenza, per quanto fosse possibile, niente vale al 100%. E allora, se pensiamo dal punto di vista medico a quello che seguirà, è ovvio e logico, rinunceremo alla mascherina in primo luogo negli spazi aperti, poi arriveremo a non utilizzarla affatto e saranno rimosse anche le altre regole. Però credo che dobbiamo pensare che è stata necessaria durante la pandemia e finora e, se non avessimo avuto queste misure preventive, il numero dei contagi sarebbe stato sicuramente molto più alto, come pure quello dei decessi”.
Il ministro della Salute, Alexandru Rafila, ha affermato che l’uso della mascherina ha lo scopo di proteggere la popolazione in un periodo in cui c’è un’ampia diffusione del virus. Quanto al tanto atteso allentamento delle restrizioni, che lui stesso ha evocato, Rafila esorta alla precauzione, affermando che non è ancora arrivato il momento, perché ci sono zone dinamiche economicamente in cui la trasmissione è ampia: Bucarest, Cluj, Timişoara, in cui l’incidenza è stata maggiore. È anche normale che sia così, in fin dei conti, perché sono zone molto attive, con tanta mobilità e ciò favorisce ancora di più la trasmissione, rispetto a una piccola città o alla zona rurale. La pressione sul sistema sanitario è sempre alta in queste località ed è per questo che dobbiamo restare cauti; certo, tutti lo auspichiamo e, ovviamente, nelle prossime settimane, alcune delle restrizioni saranno rimosse, successivamente rinunceremo anche allo stato di allerta, ma ciò va fatto a tappe, a seconda della pressione sul sistema sanitario. Non possiamo prendere misure che potrebbero mettere in pericolo la vita della popolazione.” Il ministro della Salute è del parere che fino alle feste Pasquali ci si potrebbe tornare in buona parte alla normalità di prima della pandemia.