Decisioni sulla difesa nazionale
La Romania è interessata e desidera partecipare alla Strategia dell’Unione Europea per la sicurezza e la difesa. È stato uno degli argomenti toccati martedì, a Bucarest, dal Consiglio Supremo di Difesa. Stando al presidente Klaus Iohannis, il quale ha presieduto la riunione, in una prima tappa, la strategia riguarda la ricerca militare, per vedere in che modo si possa migliorare l’industria europea della difesa e come potrebbero gli eserciti nazionali collaborare più intensamente in futuro. Klaus Iohannis: “Voglio ricordarvi la discussione che abbiamo avuto sull’Europa a più velocità, allora ho spiegato che non si parla più di questo, ma di progetti che rimangono aperti per tutti, però vi partecipa chi desidera e chi ha la possibilità. Quando si tratta della sicurezza dei confini esterni e della sicurezza dei nostri cittadini, la Romania desidera parteciparvi.”
Roxana Vasile, 05.07.2017, 14:12
La Romania è interessata e desidera partecipare alla Strategia dell’Unione Europea per la sicurezza e la difesa. È stato uno degli argomenti toccati martedì, a Bucarest, dal Consiglio Supremo di Difesa. Stando al presidente Klaus Iohannis, il quale ha presieduto la riunione, in una prima tappa, la strategia riguarda la ricerca militare, per vedere in che modo si possa migliorare l’industria europea della difesa e come potrebbero gli eserciti nazionali collaborare più intensamente in futuro. Klaus Iohannis: “Voglio ricordarvi la discussione che abbiamo avuto sull’Europa a più velocità, allora ho spiegato che non si parla più di questo, ma di progetti che rimangono aperti per tutti, però vi partecipa chi desidera e chi ha la possibilità. Quando si tratta della sicurezza dei confini esterni e della sicurezza dei nostri cittadini, la Romania desidera parteciparvi.”
D’altra parte, il Consiglio Supremo di Difesa ha approvato il numero delle forze e dei mezzi che i ministeri della Difesa e dell’Interno metteranno a disposizione per missioni che si svolgono oltre i confini nazionali. Nuovamente, con spiegazioni, il presidente Iohannis: “È stato aumentato il numero delle forze che possono essere messe a disposizione. Abbiamo, quindi, un numero massimo di 1.793 di persone, militari e civili, che possono partecipare a missioni esterne da parte del Ministero della Difesa e 971 persone, sia militari che civili, che possono partecipare da parte del Ministero dell’Interno a missioni all’estero. Questi sono i numeri massimi. In realtà, al momento non sono impiegate tutte queste persone e probabilmente non lo saranno neanche nel 2018, ma abbiamo visto tutti che le situazioni possono cambiare da un giorno all’altro e vogliamo assicurarci di disporre di un margine confortevole per impiegare, se fosse necessario, più persone in queste missioni.”
Invece, l’esercito romeno aspetta ancora una dotazione adeguata. Il Piano Nazionale di Dotazione dell’Esercito per il periodo 2017-2026 è stato cancellato dall’ordine del giorno del Consiglio Supremo di Difesa, perché nel documento non è menzionato che, per almeno un decennio, a questo settore sarà stanziato il 2% del PIL, come prevede un accordo firmato da tutti i partiti parlamentari. Di conseguenza, il Piano sarà modificato e presentato in una seduta successiva del Consiglio Supremo di Difesa. L’intento di Bucarest — ha sottolineato il presidente Klaus Iohannis — non è di spendere tutti i fondi solo per acquistare carri armati, aerei o munizione, ma anche per dotazioni di tipo logistico. Un recente incidente stradale in cui tre militari hanno perso la vita, dimostra, ancora una volta, che c’è bisogno anche di una dotazione di base e che ciascun giorno di ritardo può intaccare la sicurezza nazionale. L’autista del camion militare in cui si trovavano i militari ha affermato che il veicolo è rimasto senza freni ed è per questo che è precipitato in una ripa, ma le autorità hanno evitato di parlare delle macchine molto vecchie con cui vengono trasportate le persone che vengono addestrate per difendere il Paese. (tr. G.P.)