Decisioni sui vertici delle procure
Tema ricorrente negli ultimi due anni, la situazione nella Giustizia continua ad occupare il primo piano dellattualità romena. Negli ultimi giorni, non si è più trattato della modifica della legislazione penale o dei processi per atti di corruzione in cui sono accusati politici conosciuti, ma degli aspiranti allincarico di procuratore capo. Mercoledì, tutti e quattro i candidati alla carica di procuratore generale della Romania sono stati bocciati e le pratiche di selezione saranno riprese nel periodo 12 aprile – 8 maggio – lo ha reso pubblico il ministero della Giustizia.
Bogdan Matei, 11.04.2019, 13:10
Tema ricorrente negli ultimi due anni, la situazione nella Giustizia continua ad occupare il primo piano dellattualità romena. Negli ultimi giorni, non si è più trattato della modifica della legislazione penale o dei processi per atti di corruzione in cui sono accusati politici conosciuti, ma degli aspiranti allincarico di procuratore capo. Mercoledì, tutti e quattro i candidati alla carica di procuratore generale della Romania sono stati bocciati e le pratiche di selezione saranno riprese nel periodo 12 aprile – 8 maggio – lo ha reso pubblico il ministero della Giustizia.
La decisione è stata presa dal ministro della Giustizia, Tudorel Toader, dopo aver intervistato i quattro candidati di cui nessuno è riuscito a convincerlo. Si tratta dellex capo della DIICOT (la procura antimafia), Daniel Horodniceanu, del procuratore DIICOT Marian Drilea, del procuratore presso la Procura della Corte dAppello di Braşov (centro) Gabriela Scutea e dellattuale procuratore generale, Augustin Lazăr, il cui mandato scade alla fine di questo mese e che spera di ottenerne un altro. Lazăr è oggetto di un grande scandalo, con poste in gioco politiche, dopo che è stato accusato di aver rifiutato la liberazione condizionale di alcuni dissidenti anticomunisti negli anni 80, quando era membro nella commissione di proposte per la liberazione presso il Penitenziario di Aiud (centro), uno dei più duri del sistema repressivo della dittatura.
Considerato vicino al presidente Klaus Iohannis e detestato dalla maggioranza di sinistra PSD-ALDE, che lo accusa anche di abusi post-comunisti, Lazăr sostiene che questi attacchi siano determinati dalla sua candidatura per un secondo mandato di procuratore generale. Lui afferma di non aver istruito fascicoli penali relativi ad azioni contro il regime comunista e di non essere agente o collaboratore di alcun servizio di informazioni. Gli avversati della classe politica e dei mass-media continuano, però, a sollecitare il suo ritiro dallo spazio pubblico. Sempre mercoledì, il ministro della Giustizia ha reso pubblico di non aver selezionato alcun candidato alla carica di procuratore europeo da parte della Romania e che le pratiche saranno riprese anche in questo caso.
Lesito si rinvia non solo a Bucarest, ma anche a Bruxelles. La designazione del futuro procuratore capo europeo spetterà al futuro Legislativo comunitario che sarà formato dopo le elezioni europee di maggio. Il Parlamento europeo, nella sua struttura attuale, sostiene lex capo della DNA di Romania, Laura Codruţa Kovesi, che, nel Paese, i sostenitori considerano la protagonista della lotta alla corruzione, mentre gli avversari la vedono come parte di un meccanismo repressivo. Il Consiglio dellUnione Europea preferisce invece il francese Jean Francois Bohnert. Alcune serie di negoziati tra le due strutture comunitarie si sono concluse senza alcun accordo su questo tema. Dopo le elezioni, il nuovo Parlamento dovrà decidere se riprendere le discussioni da zero o se continuare i negoziati in base al mandato attuale.