Decisioni sui progetti di infrastruttura
A oltre 30 anni dalla Rivoluzione anticomunista e a quasi 13 da quando la Romania è membro dell’Unione Europea, non esiste neanche una sola autostrada che attraversi i Monti Carpazi. Alla fine del 2019, la Romania contava solo circa 850 chilometri di strade ad alta velocità, di cui circa 100 costruiti durante il periodo comunista. I pochi tratti di autostrada che sembrano costruiti con sforzi sovrumani collegano piuttosto la Romania con l’estero, anziché permettere agli abitanti del centro del Paese, ad esempio, di arrivare prima a Bucarest o agevolare il loro accesso al litorale del Mar Nero. Oltre all’indolenza di tutti coloro che si sono succeduti al potere in Romania lungo gli anni, la burocrazia è stato uno degli ostacoli, come pure la scelta di costruttori, compresi quelli stranieri, il cui unico scopo è stato di arricchirsi.
Roxana Vasile, 29.01.2020, 13:38
A oltre 30 anni dalla Rivoluzione anticomunista e a quasi 13 da quando la Romania è membro dell’Unione Europea, non esiste neanche una sola autostrada che attraversi i Monti Carpazi. Alla fine del 2019, la Romania contava solo circa 850 chilometri di strade ad alta velocità, di cui circa 100 costruiti durante il periodo comunista. I pochi tratti di autostrada che sembrano costruiti con sforzi sovrumani collegano piuttosto la Romania con l’estero, anziché permettere agli abitanti del centro del Paese, ad esempio, di arrivare prima a Bucarest o agevolare il loro accesso al litorale del Mar Nero. Oltre all’indolenza di tutti coloro che si sono succeduti al potere in Romania lungo gli anni, la burocrazia è stato uno degli ostacoli, come pure la scelta di costruttori, compresi quelli stranieri, il cui unico scopo è stato di arricchirsi.
Secondo un breve calcolo, nei 30 anni di democrazia romena, i socialdemocratici e i liberali, da soli oppure in alleanze occasionali, hanno governato il Paese in periodi più o meno uguali. Né gli uni, né gli altri possono però arrogarsi meriti speciali nella costruzione di autostrade. Si accusano però a vicenda, in uno scambio sterile di battute, spesso con un sottofondo elettorale. Dal 2016, nel periodo in cui è stato all’opposizione, il Partito Nazionale Liberale ha criticato con veemenza gli avversari politici del Partito Socialdemocratico, accusandoli di incompetenza. L’anno scorso, l’ex Governo di centro-sinistra ha avviato i negoziati per la firma di contratti di partenariato pubblico-privato per la costruzione di due autostrade. Per una era stato già selezionato un consorzio formato da compagnie di Cina e Turchia, mentre per l’altra avevano inoltrato offerte sempre compagnie dei due stati, con lavori importanti nei Paesi d’origine, ma non nell’UE.
Arrivati al governo lo scorso ottobre al posto del precedente governo sfiduciato, i liberali promettono un approccio diverso e vincente — dicono loro. Di conseguenza, martedì, l’Esecutivo liberale ha deciso di annullare i progetti di partenariato pubblico-privato. Il nostro obiettivo è semplice: annullare tutte le procedure e trasferire questi progetti ai ministeri competenti. Ad esempio, riportiamo al Ministero dei Trasporti i progetti di infrastruttura di trasporto e i ministeri che ricevono i progetti devono presentare un piano di realizzazione di questi progetti importanti entro una settimana. Così sapremo chiaramente quali sono i passi, potremo pianificare tutte le tappe dei progetti e garantire le risorse per il loro finanziamento”, ha spiegato il premier Ludovic Orban.
Ora il PSD accusa il PNL che tramite una decisione meramente politica mandi la Romania indietro di 10 anni, proponendo i classici studi di fattibilità, anziché avviare subito i lavori alle due autostrade. Di recente, il direttore esecutivo dell’Associazione Pro Infrastruttura, Ionuț Ciurea, stimava che, nel contesto in cui, nel 2019, sono stati inaugurati solo 43 chilometri nuovi di autostrada, la Romania potrebbe avere quest’anno, nella migliore delle ipotesi, … altri 57. Ma si vedrà.