Decisioni della Commissione Europea che riguardano la Romania
Roxana Vasile, 16.02.2017, 16:18
Mercoledì, la Commissione Europea ha inviato più
moniti in diversi settori. Il primo riguarda il commercio al dettaglio con
prodotti agricoli e alimentari. Più esattamente, la scorsa estate, il
Parlamento di Bucarest ha adottato e il presidente Klaus Iohannis ha promulgato
una legge che obbligava gli ipermercati che il 51% dei prodotti esposti fossero
autoctoni. Il promotore dell’atto normativo lo riteneva una vittoria dei
produttori. Le grandi catene di negozi ammonivano, invece, che il normale
funzionamento del commercio alimentare sarebbe stato gravemente danneggiato.
Mercoledì, la Commissione ha dichiarato che tramite questa legge appaiono
problemi legati alla libera circolazione delle merci. Inoltre, vengono limitate
le decisioni dei venditori sui prodotti inseriti nelle offerte, fatto che
trasgredisce alcuni provvedimenti del Trattato sul funzionamento dell’UE. Di
conseguenza, le autorità romene hanno a disposizione due mesi per rispondere
agli argomenti presentati dalla Commissione Europea.
In un altro settore, l’Esecutivo di Bruxelles ha
deciso di fare causa alla Romania perché non ha chiuso oppure non ha ristrutturato
68 depositi illegali di rifiuti, che rappresentano un rischio molto serio per
la salute della gente e per l’ambiente. La Romania era obbligata a chiuderli o
a ristrutturarli entro dicembre 2016. L’attuale ministro dell’Ambiente, Daniel
Constantin, assicura che farà di tutto affinché non si arrivi al pagamento di
multe: Da quando ho assunto l’incarico, ho già avuto incontri con i
proprietari dei depositi, con le autorità pubbliche locali e abbiamo cercato di
individuare certe soluzioni. Ci sono anche situazioni in cui dovremo stanziare,
a livello di governo, delle risorse a titolo di prestito con zero interessi
dalla tesoreria, di modo che le cose rientrino nella normalità il prima
possibile.
Il vicepresidente dell’Associazione Romena per la
Gestione dei Rifiuti, Constantin Damov, attira l’attenzione che un rischio
simile esiste anche in altri settori: Possono avviare procedure di
infringement nei confronti della Romania per i rifiuti provenienti da
imballaggi, equipaggiamenti elettronici ed elettrici, costruzioni e
demolizioni. Ciascuno di questi infringement può determinare multe fra 100.000
e 300.000 euro al giorno, soldi che, anziché andare agli investimenti o alle
nostre necessità, comunque scarsamente finanziate, saranno impiegati in multe
per il mancato adempimento dei target.
Cambiando settore, dovremmo aggiungere che, sempre
mercoledì, la Commissione Europea ha chiesto alla Romania di garantire
l’applicazione integrale del regolamento dell’UE sulla vendita e l’uso dei
precursori di esplosivi.
Inoltre, la Romania deve osservare il principio del
pari accesso alle acque e alle risorse nel Mar Nero, principio che ha
trasgredito in seguito ad alcuni incidenti che hanno visto coinvolte navi
battenti bandiera bulgara. (traduzione di Gabriela Petre)