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Decisioni del Consiglio Europeo sui migranti

Contrastare le cause e, nel contempo, gestire gli effetti! Questo è essenzialmente il risultato delle due riunioni straordinarie organizzate martedì e mercoledì a Bruxelles, rispettivamente il consiglio dei ministri della Giustizia e degli Interni, e il vertice dei capi di stato e di governo europei.

Decisioni del Consiglio Europeo sui migranti
Decisioni del Consiglio Europeo sui migranti

, 24.09.2015, 15:31

Contrastare le cause e, nel contempo, gestire gli effetti! Questo è essenzialmente il risultato delle due riunioni straordinarie organizzate martedì e mercoledì a Bruxelles, rispettivamente il consiglio dei ministri della Giustizia e degli Interni, e il vertice dei capi di stato e di governo europei.

Al termine del vertice, il presidente romeno Klaus Iohannis ha dichiarato: E’ ovvio che se vogliamo gestire in maniera efficace il fenomeno della migrazione dobbiamo andare alla causa di questo fenomeno, cioè nelle zone di crisi – ad esempio, ma non l’unica, la zona della Siria – e dobbiamo tentare di intervenire lì per por fine al conflitto e reinsediare la pace nella zona.

L’UE da sola non può fare questa cosa, però può contribuire. Così, i leader dell’Unione si sono impeganti a concedere una somma supplementare di almeno un miliardo di euro alle agenzie dell’ONU che appoggiano i profughi nei paesi confinanti con la Siria – Turchia, Giordania e Libano.

I soldi andranno principalmente all’Alto Commissariato dell’ONU per i rifugiati e al Programma Alimentare Mondiale. Tramite quest’ultimo programma, la Romania stanzierà 300.000 euro nei prossimi tre anni. A queste misure finanziarie si aggiungerà il consolidamento delle frontiere esterne dell’Unione, poichè – come diceva il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk – il loro controllo e sicurezza rappresentano una priorità comune degli stati membri.

Così, l’area Schengen rischia di diventare un ricordo. Non in ultimo, gli hotspot in Italia e Grecia diventeranno operativi a partire da fine novembre. I centri di accoglienza già esistono, però devono adempiere a una serie di regole di funzionamento, sotto sorveglianza europea. Da questi centri saranno rinviati nei paesi di origine coloro che verranno ritenuti migranti clandestini. E sempre da qui saranno ripartiti i profughi verso altri stati membri.

In Romania, a coordinare le azioni relative ai profughi sarà il vicepremier incaricato alla sicurezza nazionale, Gabriel Oprea. Il suo capo diretto, il premier Victor Ponta, ha precisato che tutte le strutture governative con attribuzioni nel settore si impegneranno per gestire questa situazione.

Voglio dare un messaggio molto chiaro che il governo si preparerà per prendere tutte le misure necessarie. Ciò significa un atteggiamento europeo ed equilibrato, non xenofobo e sciovinista come quella dei nostri vicini (Ungheria – ndr), ha dichiarato il premier.

Martedì, al consiglio dei ministri della Giustizia e degli Interni, l’UE ha approvato ad ampia maggioranza la ripartizione dei 120.000 profughi tra gli stati membri. Anche se aveva sostenuto ripetutamente di non poter accogliere più di 1.785 rifugiati per scarsità di centri, alla Romania sono stati stanziati altri 2.475 in più.

Foto: PIX1861 / pixabay.com
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