Decisione della Corte Costituzionale sugli eletti locali
Corina Cristea, 07.07.2016, 16:48
Fino all’estate dell’anno
scorso, un comma interpretabile della Legge che regolamenta lo status degli
eletti locali permetteva ai sindaci condannati con la sospensione
dell’esecuzione della pena di mantenere il mandato. A giugno 2015, l’Alta Corte
di Cassazione e Giustizia stabileva però che tutti gli eletti condannati in via
definitiva, inclusivamente quelli la cui pena è stata sospesa, devono essere
destituiti.
Di seguito si è passato a
revoche dall’incarico. Molti di quelli imputati hanno rifiutato però di
rassegnare il mandato e hanno attaccato in tribunale gli ordini dei prefetti.
In parallello, alcuni parlamentari hanno promosso una legge che anullasse le
decisione dell’Alta Corte. Alla fine, la Legge sullo Status degli eletti locali
ha subito modifiche con cui, di nuovo però, quelli condannati con la
sospensione dell’esecuzione della pena potevano mantenere il mandato. Ritenendo
la situazione inaccettabile, il capo dello stato ha fatto una segnalazione alla
Corte Costituzionale. La legge viola i principi dello stato di diritto e
intacca la lotta alla corruzione, ha motivato il presidente Klaus Iohannis. E i
giudici della Corte Costituzionale gli hanno dato ragione, ammettendo,
all’unanimità, ieri, la segnalazione fatta dal presidente Klaus Iohannis due
settimane fa.
Abbiamo avuto in vista che si è creato un regime discriminatorio e che
la soluzione scelta dal Parlamento avrebbe dirottato il fine del legislatore,
quello di difendere l’integrità, la responsabilità dell’incarico di eletto
locale, ha preciato il presidente interinale della Corte Costituzionale della
Romania, Valer Dorneanu. Quindi, gli eletti locali perderanno i mandati
inclusivamente nel caso in cui sono stati condannati alla reclusione con la sospensione
dell’esecuzione della pena.
È una decisione di buon senso, di buon senso per
qualsiasi persona tranne i politici interessati da questa legge. Credo che sia
chiaro per tutti che un eletto non può continuare il suo mandato di
rappresentante dei cittadini dopo aver compiuto reati che lo rendono inadeguato
per l’incarico, ritiene il direttore esecutivo del Centro per l’Innovazione
Pubblica, il politologo Ovidiu Voicu, in un’intervista ad una radio privata.
Per un’immagine di insieme va detto che 61 sindaci condannati con la sospesione
dell’esecuzione della pena sono stati contati l’anno scorso dai giornalisti in
tre quarti delle province del paese, nel momento della decisione presa
dall’Alta Corte.
Altrettanto rilevante può essere il fatto che 4 dei 6 ex
sindaci di rione della Capitale Bucarest più il sindaco generale sono stati in
arresto. Oppure che a Deva saranno organizzate nuove elezioni locali perchè
Mircia Muntean, il sindaco eletto il 5 giugno, ha ricevuto una pena detentiva
di sei anni. Egli è stato condannato a 2 anni per aver guidato in stato di
ebrezza e la pena è stata accorpata a quella di 4 anni di reclusione con la
sospensione dell’esecuzione per abuso d’ufficio. (traduzione di Adina Vasile)