Ddl: all’esame del Parlamento, il progetto Rosia Montana e il problema del randagismo
Due questioni con forte impatto sull’opinione pubblica romena sono giunte, questa settimana, davanti al Parlamento, dopo anni in cui sono tornate costantemente alla ribalta — il progetto di sfruttamento del giacimento d’oro di Rosia Montana e la questione dei cani randagi. Gli ambientalisti e gli storici affermano che la riapertura della miniera di Rosia Montana e l’estrazione dell’oro con l’uso di cianuri porterebbe ad un inquinamento ambientale irreversibile e alla distruzione di importanti vestigia storiche della zona.
România Internațional, 09.09.2013, 14:01
Due questioni con forte impatto sull’opinione pubblica romena sono giunte, questa settimana, davanti al Parlamento, dopo anni in cui sono tornate costantemente alla ribalta — il progetto di sfruttamento del giacimento d’oro di Rosia Montana e la questione dei cani randagi. Gli ambientalisti e gli storici affermano che la riapertura della miniera di Rosia Montana e l’estrazione dell’oro con l’uso di cianuri porterebbe ad un inquinamento ambientale irreversibile e alla distruzione di importanti vestigia storiche della zona.
Il progetto Rosia Montana è stato contestato proprio dal premier romeno Victor Ponta, il quale ha affermato che, sebbene il suo Governo abbia dato il via libera al ddl sul progetto, in veste di deputato, lo boccerà. Ponta ha affermato, oggi, che la soluzione per il progetto Rosia Montana è che sia bocciato in regime di urgenza dal Senato, e, ulteriormente, dalla Camera dei Deputati. Il premier ha richiamato l’attenzione sul fatto che nel progetto Rosia Montana c’era anche un vantaggio legato agli investimenti e ai posti di lavoro che sarebbero creati, e che, adesso, lo svantaggio sarà che lo stato romeno dovrà affrontare un processo con la compagnia che dovrebbe gestire lo sfruttamento.
Dal canto suo, il presidente del Senato e leader del Partito Nazional-liberale (partner di governo del Partito Socialdemocratico) Crin Antonescu, ritiene che il progetto di Rosia Montana non possa essere appoggiato. Nella sua opinione, lo sfruttamento del giacimento d’oro rischia di dividere la società romena e di alimentare i sospetti sul fatto che politici importanti sarebbero stati convinti a sostenere attraverso un lobbying scorretto il progetto. Anche il leader del Partito Democratico Liberale (all’opposizione), Vasile Blaga, ha chiesto che il progetto sia bocciato. A Rosia Montana, invece, i sindaci di 40 località hanno mobilitato gli abitanti e chiedono ai parlamentari di votare per la ripresa dell’attività mineraria nella zona, gravemente colpita dalla disoccupazione.
Sul tavolo del Parlamento, questa settimana, anche la legge sull’eutanasia dei cani randagi, sulla quale la società romena è divisa da sempre, tra chi si oppone all’eutanasia come misura per risolvere il problema del randagismo e chi è a favore. Di recente, la morte di un bambino attaccato da randagi a Bucarest ha mobilitato le autorità, che hanno chiesto al Legislativo di prendere una decisione. Un referendum sull’eutanasia è stato indetto per il prossimo 6 ottobre nella capitale.