Dal taglio della spesa all’aumento delle tasse
Negli ultimi anni, la Romania ha speso più di quanto poteva permettersi. E’ la conclusione del presidente ad interim Ilie Bolojan. A suo avviso, nei prossimi due anni sarà necessario uno sforzo sostenuto per correggere i deficit di bilancio e rilanciare l'economia.
Leyla Cheamil, 25.03.2025, 12:42
Ospite di un programma televisivo, Ilie Bolojan ha indicato come soluzioni la riduzione delle spese operative o l’aumento delle imposte e tasse, nonchè la riscossione delle imposte, poiché, sul fronte dell’IVA, si registrano arretrati piuttosto grandi. Tuttavia, ha detto il presidente ad interim, l’aumento del peso fiscale dovrebbe essere l’ultima soluzione, da applicare in situazioni estreme.
“Credo che se agiamo in modo ordinato e facciamo le cose in modo da ridurre le nostre spese, sostenere la crescita dell’economia e attrarre denaro europeo, allora possiamo evitare questo scenario. Se non agiamo in questo modo, questo scenario non potrà essere evitato. L’aumento delle tasse è già una discussione secondaria. L’idea è che l’onere per il contribuente, che sia l’aumento dell’IVA o delle tasse, verrà comunque tolto sempre dalle sue tasche, perché o lo si paga attraverso il prezzo dei prodotti, se si aumenta l’IVA, o lo si paga attraverso lo stipendio. Ecco dove finiremo con questi rinvii che sono stati fatti, perché, in effetti, non suona bene dire la verità alla gente, altro non fanno che rendere croniche le cose”, ha dichiarato il presidente ad interim.
Alla domanda su dove si verifichino le spese più elevate in modo ingiustificato, Ilie Bolojan ha risposto che, a suo avviso, è necessario intervenire in molte aziende statali. Allo stesso tempo, ha attirato l’attenzione sul fatto che la Romania ha contratto ingenti prestiti. “Lo scorso anno, abbiamo contratto circa un miliardo di euro di prestiti settimanali per garantire alcuni equilibri di bilancio”, ha spiegato Ilie Bolojan, aggiungendo che i tassi di interesse su questi prestiti aumenteranno di anno in anno e, indipendentemente dal quale governo terrà le redini l’anno prossimo, fra due o tre anni, non sarà possibile sfuggire a questa realtà. Il presidente ad interim ha inoltre detto che bisogna agire con un certo senso di urgenza. “Sarà uno sforzo di un anno, un anno e mezzo, forse due anni per correggere un po’ i deficit di bilancio e creare le condizioni per rilanciare il nostro paese”, ha aggiunto Bolojan.
L’agenzia Moody’s mantiene il rating sovrano della Romania, consigliato per gli investimenti, ma ha rivisto l’outlook da stabile a negativo. Secondo Moody’s, in assenza di ulteriori misure di riforma fiscale e tagli alla spesa, si prevede che il deficit di bilancio rimanga elevato quest’anno, raggiungendo il 7,7% del PIL. Gli analisti dell’agenzia affermano che la Romania è esposta anche a un rischio geopolitico a causa della prossimità alla guerra in Ucraina. Moody’s era l’unica delle tre principali agenzie ad avere un outlook stabile associato al rating sovrano della Romania. Fitch e Standard&Poor’s hanno già dato un outlook negativo, che colloca la Romania a un passo dalla categoria junk, non consigliata per gli investimenti.