Dal ricorso compensativo allo stato della giustizia
La morte di un 25enne a Medias, una piccola città della Romania centrale, in seguito alle risse con tre pregiudicati, ha riportato alla ribalta la legge sul cosiddetto ricorso compensativo, che ha consentito la liberazione anticipata di parecchi detenuti. Le statistiche indicano che, tra ottobre 2017 e novembre 2018, sono state rilasciate dal carcere oltre 13.000 persone, di cui tre quarti in libertà condizionale e in base al ricorso compensativo. Diverse centinaia delle persone liberate hanno commesso nuvoamente dei reati violenti: omicidio, tentato omicidio, stupri e rapine.
Corina Cristea, 15.01.2019, 13:49
E’ anche il caso del pregiudicato che ha accoltellato per 11 volte il giovane di Medias e ora indagato per omicidio. Era stato liberato lo scorso maggio, due anni e due mesi prima di scontare integralmente la pena. Il secondo sospetto, pure lui pregiudicato, è in custodia cautelare in carcere per 30 giorni, indagato sempre per omicidio, mentre il terzo per percosse e altre violenze.
Le opposizioni di destra hanno subito reagito, chiedendo l’abrogazione della legge sul ricorso compensativo. I liberali, numero uno all’opposizione, stanno preparando un ddl che prevede il divieto dei detenuti violenti di beneficiare del regime compensativo. I liberali inoltreranno anche una mozione contro il ministro della Giustizia del governo PSD-ALDE, Tudorel Toader, con l’accusa di aver distrutto il sistema e di proteggere i delinquenti.
In contemporanea, l’USR ha deciso di inoltrare al Parlamento un ddl sull’abrogazione della normativa, richiamando l’attenzione che, quando la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato la Romania a causa delle condizioni precarie di vita nei penitenziari, le raccomandazioni interessavano la modernizzazione e l’estensione del sistema penitenziario e non la liberazione dei detenuti per rimediare la scarsità dello spazio. Invece, dicono i rappresentanti dell’USR, la coalizione parlamentare PSD-ALDE – UDMR si è avvalsa di questa decisione per favoreggiare i delinquenti.
Il PMP ha annunciato che sosterrà al Parlamento qualsiasi iniziativa legislativa in grado di correggere i catastrofici effetti delle legge sul ricorso compensativo. Il leader del PMP, Eugen Tomac, ritiene che, in seguito all’omicidio di Medias, i ministri della Giustizia e dell’Interno debbano dimettersi.
Invece, il ministro della Giustizia, Tudorel Toader, si difende, affermando che la normativa è stata promossa dal governo tecnico presieduto da Dacian Ciolos, e solamente entrata in vigore durante il suo mandato. Toader ha spiegato su una rete sociale che la legge ha ricevuto luce verde dal Consiglio Superiore della Magistratura ed è stata varata dal Parlamento prima che lui diventasse ministro.