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Crisi: la Finanziaria 2013, in attesa del FMI


Una delegazione del Fondo monetario internazionale, della Commissione europea e della Banca mondiale sarà dal 15 gennaio a Bucarest, per una nuova valutazione dell’accordo di tipo preventivo firmato con la Romania a marzo 2011.

Crisi: la Finanziaria 2013, in attesa del FMI
Crisi: la Finanziaria 2013, in attesa del FMI

, 14.01.2013, 13:42


Una delegazione del Fondo monetario internazionale, della Commissione europea e della Banca mondiale sarà dal 15 gennaio a Bucarest, per una nuova valutazione dell’accordo di tipo preventivo firmato con la Romania a marzo 2011.


Per due settimane, gli esperti internazionali esamineranno le evoluzioni recenti dell’economia romena e la bozza della Finanziaria per il 2013.


Nei giorni scorsi, il premier Victor Ponta aveva presentato alcune previsioni del nuovo bilancio, sottolineando di voler chiudere il cerchio degli ultimi quattro anni estremamente difficili per i romeni, di cui due di recessione severa, e riportare il Pil al livello anteriore allo scoppio della crisi nel 2008.


Il Governo propone una disciplina fiscale e di bilancio, risparmi alla spesa pubblica e investimenti efficaci.


La bozza della Finanziaria è stata concepita tenendo in considerazione un Pil stimato a 140 miliardi di euro, un tasso di cambio pari ai 4,5 lei per un euro, una crescita economica prudente dell’1,8% e un deficit di bilancio del 2,1%, che sarà finanziato ugualmente da fonti interne ed esterne.


Per il 2013, il governo anticipa entrate alle casse dello stato di 46 miliardi di euro e spese totali di 49 miliardi di euro.


I settori ai quali andranno i maggiori stanziamenti dal budget nel 2013 sono le assicurazioni e l’assistenza sociale (16,5 miliardi di euro), la sanità (6,2 mld), i trasporti ( 4,9 mld) e l’istruzione (4,4 mld).


Il premier ha annunciato che il 2013 non consente crescite salariali e pensionistiche in più rispetto a quanto previsto già dalla bozza della Finanziaria sull’aumento delle pensioni del 4% e sul ripristino degli stipendi nel settore pubblico al livello anteriore ai tagli del 25% imposti a luglio 2010, come misura di austerità.


La maggior parte della spesa va al pagamento dei salari (10,2 mld euro) e delle pensioni (11,1 mld). La bozza della Finanziaria prevede inoltre investimenti di 7,8 miliardi di euro, di cui un terzo cofinanziato da fondi europei.


Quest’anno, la Romania deve rimborsare i debiti giunti alla scadenza per un valore di 14,4 miliardi di euro. Il suo debito ammonta al 34,7% del Pil, tra i più bassi nell’Ue.


Per rientrare nel target di deficit concordato col Fondo monetario internazionale, il Governo romeno si è prefisso di riorganizzare la raccolta delle tasse, rafforzare la lotta all’evasione fiscale e, ovviamente, tagliare le spese.


Per risparmiare di più, il governo ha annunciato che il budget stanziato al Parlamento resterà al livello del 2012, nonostante la crescita notevole del numero di deputati e senatori, dopo le elezioni del 9 dicembre.


Inoltre, sarà ridotto anche il numero dei consiglieri, dei dipendenti dei ministeri e delle cariche dirigenziali, e sarà anche avviata una dura riforma nelle compagnie statali.

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