Crisi in Mali: possibile partecipazione di Romania a missione Ue
La crisi internazionale in Mali, uno dei più poveri Paesi dell’Africa, reca l’impronta di Al Qaida. Un gruppo armato affiliato alla rete terroristica ha preso in ostaggio presso un sito petrolifero britannico nella confinante Algeria oltre 40 cittadini di 12 Paesi, come rappresaglie all’intervento aereo e terrestre dei militari francesi contro i ribelli islamisti in Mali. La Romania, che si annovera tra i Paesi con cittadini presi in ostaggio in Algeria, ha annunciato l’insediamento di un’unità di crisi nazionale.
Alla riunione straordinaria convocata in seguito alla crisi in Mali, a Bruxelles, i ministri degli Esteri Ue hanno dato il via libera all’istituzione di una missione per la formazione e riorganizzazione dell’esercito di questo Paese, che conterà 200 istruttori militari e 250 agenti di sicurezza. La missione addestrerà le forze governative nella lotta contro i ribelli islamisti. La Francia ha annunciato che il numero dei suoi militari dislocati in Mali, ex colonia francese, crescerà da oltre 1.400 a 2.500. Al vertice di Bruxelles la Romania è stata rappresentata dal ministro degli Esteri Titus Corlatean, il quale ha dichiarato che il nostro Paese potrebbe partecipare alla missione militare europea in Mali.
“Siamo in una fase abbastanza avanzata di riflessione istituzionale, di considerazione di un contributo concreto all’operazione dell’Ue, e voglio precisare che si tratta di una possibilità. Possiamo parlare di personale per le operazioni di addestramento dell’esercito del Mali, forse elementi di Stato Maggiore ed equipaggiamento, logistica per l’addestramento. Le discussioni svolte e le informazioni ricevute alla riunione di Bruxelles hanno consolidato la mia posizione sulla necessità di un contributo della Romania allo sforzo necessario per il contrasto del terrorismo”, ha dichiarato Corlatean.
Il capo della diplomazia romena ha pure affermato che, al termine del vertice di Bruxelles, ha svolto colloqui con i suoi colleghi interessati alla situazione in Algeria, con i quali ha stabilito di mantenere un contatto permanente per quanto riguarda la situazione degli ostaggi. Corlatean ha condannato le azioni dei gruppi terroristici che sostengono la violenza e l’estremismo religioso e aumentano il rischio di destabilizzazione per l’intera regione subsahariana. Il ripristino della stabilità ed integrità territoriale del Mali deve essere una delle principali priorità dell’Ue, ha aggiunto il ministro. Il capo della diplomazia romena ha sottolineato la necessità che l’UE continui a sostenere le autorità di Bamako in vista del ripristino dell’ordine costituzionale tramite l’organizzazione di elezioni generali al più presto possibile.
Leyla Cheamil, 18.01.2013, 15:18
La crisi internazionale in Mali, uno dei più poveri Paesi dell’Africa, reca l’impronta di Al Qaida. Un gruppo armato affiliato alla rete terroristica ha preso in ostaggio presso un sito petrolifero britannico nella confinante Algeria oltre 40 cittadini di 12 Paesi, come rappresaglie all’intervento aereo e terrestre dei militari francesi contro i ribelli islamisti in Mali. La Romania, che si annovera tra i Paesi con cittadini presi in ostaggio in Algeria, ha annunciato l’insediamento di un’unità di crisi nazionale.
Alla riunione straordinaria convocata in seguito alla crisi in Mali, a Bruxelles, i ministri degli Esteri Ue hanno dato il via libera all’istituzione di una missione per la formazione e riorganizzazione dell’esercito di questo Paese, che conterà 200 istruttori militari e 250 agenti di sicurezza. La missione addestrerà le forze governative nella lotta contro i ribelli islamisti. La Francia ha annunciato che il numero dei suoi militari dislocati in Mali, ex colonia francese, crescerà da oltre 1.400 a 2.500. Al vertice di Bruxelles la Romania è stata rappresentata dal ministro degli Esteri Titus Corlatean, il quale ha dichiarato che il nostro Paese potrebbe partecipare alla missione militare europea in Mali.
“Siamo in una fase abbastanza avanzata di riflessione istituzionale, di considerazione di un contributo concreto all’operazione dell’Ue, e voglio precisare che si tratta di una possibilità. Possiamo parlare di personale per le operazioni di addestramento dell’esercito del Mali, forse elementi di Stato Maggiore ed equipaggiamento, logistica per l’addestramento. Le discussioni svolte e le informazioni ricevute alla riunione di Bruxelles hanno consolidato la mia posizione sulla necessità di un contributo della Romania allo sforzo necessario per il contrasto del terrorismo”, ha dichiarato Corlatean.
Il capo della diplomazia romena ha pure affermato che, al termine del vertice di Bruxelles, ha svolto colloqui con i suoi colleghi interessati alla situazione in Algeria, con i quali ha stabilito di mantenere un contatto permanente per quanto riguarda la situazione degli ostaggi. Corlatean ha condannato le azioni dei gruppi terroristici che sostengono la violenza e l’estremismo religioso e aumentano il rischio di destabilizzazione per l’intera regione subsahariana. Il ripristino della stabilità ed integrità territoriale del Mali deve essere una delle principali priorità dell’Ue, ha aggiunto il ministro. Il capo della diplomazia romena ha sottolineato la necessità che l’UE continui a sostenere le autorità di Bamako in vista del ripristino dell’ordine costituzionale tramite l’organizzazione di elezioni generali al più presto possibile.