Crimea: sanzioni da Ue e Usa contro Mosca
Riuniti al Consiglio Europeo di Bruxelles, i leader europei si sono limitati, per ora, ad estendere la lista degli esponenti russi ed ucraini nei confronti dei quali sono scattate sanzioni in seguito al coinvolgimento nell’annessione della Crimea dalla Russia. Le sanzioni consistono in restrizioni al rilascio del visto e nel congelamento dei loro beni nell’Ue e sono simili a quelle annunciate solo qualche ora prima dall’amministrazione di Barack Obama. Mosca deve seguire la strada del dialogo — affermano sia Bruxelles, che Washington, i due poli di potere, sottolineando che, in assenza di una soluzione politica, settori-chiave dell’economia russa potrebbero soffrire a causa dell’escalation della situazione.
Corina Cristea, 21.03.2014, 14:42
Riuniti al Consiglio Europeo di Bruxelles, i leader europei si sono limitati, per ora, ad estendere la lista degli esponenti russi ed ucraini nei confronti dei quali sono scattate sanzioni in seguito al coinvolgimento nell’annessione della Crimea dalla Russia. Le sanzioni consistono in restrizioni al rilascio del visto e nel congelamento dei loro beni nell’Ue e sono simili a quelle annunciate solo qualche ora prima dall’amministrazione di Barack Obama. Mosca deve seguire la strada del dialogo — affermano sia Bruxelles, che Washington, i due poli di potere, sottolineando che, in assenza di una soluzione politica, settori-chiave dell’economia russa potrebbero soffrire a causa dell’escalation della situazione.
Il congelamento degli asset e il divieto di viaggio nell’Ue o negli Usa per certi stretti collaboratori di Vladimir Putin non hanno avuto effetti significativi a Mosca, e gli analisti di Bloomberg valutano che le esportazioni annue russe di greggio e gas potrebbero rappresentare l’arma più efficace del leader di Cremlino per la limitazione delle misure punitive. La Russia è il maggiore produttore di greggio a livello globale, con esportazioni di greggio, carburanti e concimi chimici basati sul consumo di gas naturale verso l’Europa e gli Usa, per un valore di 160 miliardi di dollari, nel 2012.
Stando agli analisti, un embargo su queste esportazioni priverebbe, veramente, il Governo russo di fondi significativi, ma i consumatori europei potrebbero avere molto da perdere, e la misura potrebbe risultare, in fin dei conti, inefficace. Per ora, la cancelliera tedesca Angela Merkel, che vigila sulla più importante economia europea, ha dichiarato che la Germania — il principale partner commerciale della Russia sul continente — è pronta a subire le conseguenze economiche delle sanzioni contro Mosca. L’Ue ha deciso anche di annullare il vertice previsto per giugno a Mosca, come reazione all’annessione della Crimea dalla Russia.
Gli eventi in Ucraina hanno dato, d’altra parte, un impulso, al processo di allargamento dell’Ue. Bruxelles e Kiev hanno firmato nel Consiglio Europeo i capitoli politici dell’Accordo di Associazione dell’Ucraina all’Ue. E la firma dello stesso accordo con la Moldova e la Georgia è stata anticipata per giugno. Anche l’approccio della Nato all’adesione di nuovi membri potrebbe cambiare. Lo ha dichiarato il segretario generale dell’Alleanza, Anders Fogh Rasmussen, ribadendo che attualmente si fanno sforzi intensi per l’adesione di stati come Bosnia-Erzegovina, Macedonia, Montenegro e Georgia. Le dichiarazioni arrivano nel contesto in cui, afferma l’esponente della Nato, l’annessione della Crimea dalla Russia rappresenta “la più grave” minaccia contro la stabilità dell’Europa dalla fine della Guerra Fredda ad oggi.