COVID-19: verso la ripresa economica
La pandemia di coronavirus ha polarizzato a livello globale le discussioni per soluzioni sia sanitarie che economiche. Con quasi un milione di contratti di lavoro sospesi, la Romania non ne fa eccezione, e i fattori decisionali, che hanno già preso delle misure a sostegno dell’ambiente d’affari e implicitamente dei dipendenti, puntano sulle modalità volte ad attenuare lo shock pandemico sull’economia. Secondo le stime, nel primo mese di stato di emergenza, indetto a metà marzo, l’economia romena avrebbe subito una contrazione del 30-40%.
Corina Cristea, 30.04.2020, 11:09
La pandemia di coronavirus ha polarizzato a livello globale le discussioni per soluzioni sia sanitarie che economiche. Con quasi un milione di contratti di lavoro sospesi, la Romania non ne fa eccezione, e i fattori decisionali, che hanno già preso delle misure a sostegno dell’ambiente d’affari e implicitamente dei dipendenti, puntano sulle modalità volte ad attenuare lo shock pandemico sull’economia. Secondo le stime, nel primo mese di stato di emergenza, indetto a metà marzo, l’economia romena avrebbe subito una contrazione del 30-40%.
Ospite a Radio Romania per fare il punto sulla situazione, il ministro dell’Economia, Virgil Popescu, ha spiegato perchè, a suo avviso, questo calo non riflette la situazione reale. Quando usciremo dallo stato di emergenza e avremo la conferma chiara di trovarci sul trend discendente della pandemia, allora potremo vedere esattamente in che modo l’economia inizierà a riprendersi. L’ho già detto, l’industria auto sta ripartendo piano piano, lo stesso vale per il settore componenti auto, che si è rimesso in moto dal 13 aprile. Le aziende operanti nel settore tessile – abbigliamento si sono mosse rapidamente, cominciando a produrre materiali essenziali, come li chiamo io – mascherine, tute protettive, camici e copriscarpe monouso per il campo sanitario, ha spiegato il ministro, che si aspetta alla ripresa o alla riconversione di altri settori.
Credo che l’industria energetica si riprenderà molto presto. Il sistema energetico nazionale ha funzionato benissimo, è stato molto stabile e non ci sono stati dei problemi. Ma è stato ovvio anche un calo del consumo, il che porta, chiaramente, ad una diminuzione delle entrate, degli incassi, della redditività. Abbiamo sollecitato alle compagnie energetiche un programma molto chiaro di investimenti per i prossimi cinque anni, con scadenze ben precise. Non dobbiamo dimenticare che la Romania è impegnata nel progetto europeo del Green Deal, quindi abbiamo moltissimi investimenti da fare e preconizzo l’avvio di ampi investimenti in questo ramo dell’energia. Voglio, inoltre, fare riferimento all’industria della difesa. Nei colloqui che sto svolgendo da un paio di settimane con il Ministero della Difesa, abbiamo deciso chiaramente di avviare quei progetti strategici iniziati prima di questa crisi e che vanno continuati. In ugual misura, seguo con grandissimo interesse il trasferimento di certe industrie dalla zona asiatica, dalla Cina, e non cederò finchè non riuscirò a convincere certe compagnie a venire per fare investimenti e cominciare una produzione nuova in Romania, ha aggiunto Virgil Popescu.
Un altro punto nevralgico in questo periodo riguarda il settore HoReCa, dal momento che l’intera industria dell’ospitalità è fortemente colpita. Il ministro Virgil Popescu mantiene i riserbi nelle previsioni sulla rapida ripresa del turismo romeno, però spiega che si sta lavorando ad un pacchetto di misure volto ad aiutare gli albergatori a ridurre, ad esempio, i costi di manutenzione. Lo stesso vale per i proprietari di ristoranti, caffetterie e bar, che dovrebbero essere sostenuti dallo stato per certi adattamenti in grado di garantire la sicurezza dei clienti nel momento in cui riapriranno.