COVID-19: sviluppi negativi della pandemia in Romania
Bilancio preoccupante dell’epidemia di coronavirus in Romania: dopo alcuni giorni in cui i contagi annunciati ogni giorno si aggiravano sui 2000, il numero è salito improvvisamente, avvicinandosi per la prima volta, mercoledì, a 3.000 nuovi contagi. Record negativi si registrano anche per quanto riguarda il numero dei decessi o dei malati ricoverati in terapia intensiva. La Romania dispone di 1.050 letti di terapia intensiva con tutte le dotazioni, e al momento oltre la metà è occupata da persone affette dal nuovo coronavirus. Il ministro della Salute, Nelu Tătaru, ha esortato nuovamente la popolazione a osservare le norme di sicurezza sanitaria e ha precisato che il sistema sanitario regge ancora, ma non dove essere forzato, perché ci sono persone contagiate anche tra il personale medico.
Corina Cristea, 08.10.2020, 13:04
Bilancio preoccupante dell’epidemia di coronavirus in Romania: dopo alcuni giorni in cui i contagi annunciati ogni giorno si aggiravano sui 2000, il numero è salito improvvisamente, avvicinandosi per la prima volta, mercoledì, a 3.000 nuovi contagi. Record negativi si registrano anche per quanto riguarda il numero dei decessi o dei malati ricoverati in terapia intensiva. La Romania dispone di 1.050 letti di terapia intensiva con tutte le dotazioni, e al momento oltre la metà è occupata da persone affette dal nuovo coronavirus. Il ministro della Salute, Nelu Tătaru, ha esortato nuovamente la popolazione a osservare le norme di sicurezza sanitaria e ha precisato che il sistema sanitario regge ancora, ma non dove essere forzato, perché ci sono persone contagiate anche tra il personale medico.
Nelu Tătaru ha attirato l’attenzione anche sul pericolo rappresentato dal trasporto pubblico e da alcuni eventi — luoghi in cui si è notato che le regole sanitarie sono spesso ignorate. “Osservando alcune regole avremo meno contagi e una trasmissione comunitaria più bassa”, ha ricordato il ministro. “E’ vero che ci sono focolai nelle case di cura per anziani, nei centri per bambini, nelle strutture sanitarie, nelle imprese o presso alcuni operatori economici, però vediamo di scoprire da dove partono quei focolai”, afferma Nelu Tătaru.
Tra le più recenti misure prese a Bucarest, ad esempio, per contenere il diffondersi del contagio da SARS-CoV-2 c’è l’obbligo di indossare la mascherina nei pressi delle istituzioni di insegnamento, la chiusura delle sale di spettacoli e di gioghi d’azzardo. Gli alberghi possono servire da mangiare solo ai propri clienti, mentre i ristoranti non possono più ricevere clienti all’interno. Nelle località in cui l’incidenza dei contagi ha superato 1,5 casi per mille abitanti, sono stati chiusi per due settimane i ristoranti, le caffetterie e i club. Sono stati intensificati i controlli alle fiere, nei mercati e sui mezzi di trasporto pubblico e i controlli vengono effettuati anche da agenti in borghese.
Il principale partito all’opposizione, il PSD, afferma che la responsabilità per l’attuale situazione epidemiologica della Romania appartiene esclusivamente al governo liberale e al presidente Klaus Iohannis. “L’Esecutivo non ha preso le misure necessarie per la riapertura delle scuole in condizioni di sicurezza, non si è impegnato ad acquistare e fare scorte di Remdesivir e non ha comprato ventilatori per la dotazione degli ospedali”, afferma il leader socialdemocratico, Marcel Ciolacu.
Il PSD critica anche la decisione di chiudere i ristoranti e i bar, ricordando i danni subiti dall’industria dell’accoglienza a causa della pandemia. “Le restrizioni sono inevitabili nell’attuale contesto”, ha sottolineato, però, il presidente Klaus Iohannis, aggiungendo: “quanto prima saranno introdotte e osservate queste misure, tanto più rapidamente avranno effetto e potranno essere nuovamente eliminate”. “Ci troviamo in una fase critica”, ha attirato l’attenzione il capo dello stato, esortando nuovamente alla responsabilità.