Covid-19: Sei milioni di vaccinati in Romania
La Romania ha superato ieri la soglia di 6 milioni di persone completamente immunizzate contro il Covid-19, dopo che il ritmo di vaccinazione è aumentato in maniera spettacolare ultimamente. I motivi sembrano essere, da una parte le nuove restrizioni annunciate per i non vaccinati, d’altra parte la paura delle complicanze della malattia, nel contesto in cui il sistema sanitario nazionale è sopraffatto. La Romania continua a piazzarsi al penultimo posto nell’UE e sotto la media mondiale per quanto riguarda il tasso di vaccinazione. Il numero totale di dosi somministrate a partire dal 27 dicembre 2020 ha superato 12 milioni, la maggior parte Pfizer, ma anche Johnson&Johnson, AstraZeneca e Moderna.
Il coordinatore della campagna vaccinale, Valeriu Gheorghiţă, ha ribadito che, se si mantiene il ritmo attuale di vaccinazione, entro la fine dell’anno si potrebbe superare un tasso di copertura vaccinale di oltre il 70% della popolazione residente in età superiore ai 12 anni. Al momento, a livello nazionale, il 33% della popolazione ha ricevuto almeno la prima dose. Il maggiore tasso si registra a Bucarest — quasi il 60%, a Cluj (nord-ovest) è di oltre il 52%, mentre nella provincia di Suceava (nord-est) è di solo il 24%. Valeriu Gheorghiţă ha inoltre annunciato che più del 40% delle persone vaccinate nella prima tappa hanno ricevuto anche la dose di richiamo booster dopo almeno sei mesi. Tra queste, oltre il 61% sono persone vulnerabili, affette da malattie croniche e hanno più di 65 anni. Circa il 19% sono dipendenti del settore medico-sanitario e di quello di assistenza sociale.
Egli ha affermato che, nelle ultime settimane, sono stati aperti nuovi centri vaccinali e riattivati altri che avevano cessato temporaneamente l’attività. Inoltre, laddove necessario, l’orario di funzionamento è stato prolungato, oppure si è tornati a quello precedente. Di conseguenza, in tutto il Paese sono operativi, al momento, 706 centri vaccinali, con più di mille flussi. Valeriu Gheorghiţă ha dichiarato che si cercano soluzioni anche per intensificare la vaccinazione nelle zone rurali. Si prende in considerazione l’attivazione dei gabinetti dei medici di base, se ce ne sono, oppure l’invio di squadre mobili che somministrino i sieri in spazi messi a disposizione dalla comunità locale. Un’altra variante è, dove possibile, di garantire il trasporto delle persone che vogliono vaccinarsi verso i centri vaccinali vicini.
D’altra parte, entro la fine dell’anno, ogni weekend, saranno organizzate di nuovo, in tutti i settori della capitale, le cosiddette maratone vaccinali. Il manager dell’Ospedale Universitario di Emergenza Bucarest, Cătălin Cîrstoiu, ha richiamato l’attenzione, di recente, che la Romania perde ogni giorno una comunità delle dimensioni di un villaggio, visto che il numero dei decessi causati dalle complicanze del COVID-19 ammonta a 400-500 persone. Come fermiamo questa cosa? Tramite la vaccinazione! ha sottolineato il medico.
Eugen Coroianu, 27.10.2021, 13:24
La Romania ha superato ieri la soglia di 6 milioni di persone completamente immunizzate contro il Covid-19, dopo che il ritmo di vaccinazione è aumentato in maniera spettacolare ultimamente. I motivi sembrano essere, da una parte le nuove restrizioni annunciate per i non vaccinati, d’altra parte la paura delle complicanze della malattia, nel contesto in cui il sistema sanitario nazionale è sopraffatto. La Romania continua a piazzarsi al penultimo posto nell’UE e sotto la media mondiale per quanto riguarda il tasso di vaccinazione. Il numero totale di dosi somministrate a partire dal 27 dicembre 2020 ha superato 12 milioni, la maggior parte Pfizer, ma anche Johnson&Johnson, AstraZeneca e Moderna.
Il coordinatore della campagna vaccinale, Valeriu Gheorghiţă, ha ribadito che, se si mantiene il ritmo attuale di vaccinazione, entro la fine dell’anno si potrebbe superare un tasso di copertura vaccinale di oltre il 70% della popolazione residente in età superiore ai 12 anni. Al momento, a livello nazionale, il 33% della popolazione ha ricevuto almeno la prima dose. Il maggiore tasso si registra a Bucarest — quasi il 60%, a Cluj (nord-ovest) è di oltre il 52%, mentre nella provincia di Suceava (nord-est) è di solo il 24%. Valeriu Gheorghiţă ha inoltre annunciato che più del 40% delle persone vaccinate nella prima tappa hanno ricevuto anche la dose di richiamo booster dopo almeno sei mesi. Tra queste, oltre il 61% sono persone vulnerabili, affette da malattie croniche e hanno più di 65 anni. Circa il 19% sono dipendenti del settore medico-sanitario e di quello di assistenza sociale.
Egli ha affermato che, nelle ultime settimane, sono stati aperti nuovi centri vaccinali e riattivati altri che avevano cessato temporaneamente l’attività. Inoltre, laddove necessario, l’orario di funzionamento è stato prolungato, oppure si è tornati a quello precedente. Di conseguenza, in tutto il Paese sono operativi, al momento, 706 centri vaccinali, con più di mille flussi. Valeriu Gheorghiţă ha dichiarato che si cercano soluzioni anche per intensificare la vaccinazione nelle zone rurali. Si prende in considerazione l’attivazione dei gabinetti dei medici di base, se ce ne sono, oppure l’invio di squadre mobili che somministrino i sieri in spazi messi a disposizione dalla comunità locale. Un’altra variante è, dove possibile, di garantire il trasporto delle persone che vogliono vaccinarsi verso i centri vaccinali vicini.
D’altra parte, entro la fine dell’anno, ogni weekend, saranno organizzate di nuovo, in tutti i settori della capitale, le cosiddette maratone vaccinali. Il manager dell’Ospedale Universitario di Emergenza Bucarest, Cătălin Cîrstoiu, ha richiamato l’attenzione, di recente, che la Romania perde ogni giorno una comunità delle dimensioni di un villaggio, visto che il numero dei decessi causati dalle complicanze del COVID-19 ammonta a 400-500 persone. Come fermiamo questa cosa? Tramite la vaccinazione! ha sottolineato il medico.