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Covid-19: Romania, zona rossa si estende

Il numero di contagi dal nuovo coronavirus è in costante aumento in Romania, gli ospedali e soprattutto i reparti di terapia intensiva sono di nuovo affollati, perciò da ieri altre grandi città del Paese sono passate nel cosiddetto scenario rosso, che comporta restrizioni in più nelle località con più di tre contagi per ogni mille abitanti. La zona rossa, che copre più regioni del Paese, include la Capitale e la confinante provincia di Ilfov, nonché le province di Costanza (sud-est), Timiş, Hunedoara, Cluj, Braşov, Alba e Sălaj, nell’ovest del Paese. In provincia di Ilfov, le cui località sono satelliti della Capitale, si registra la maggiore incidenza dei contagi, e molti comuni e città sono in quarantena. Le autorità non ipotizzano una simile misura anche nella Capitale, la città romena più grande, più popolata e più dinamica economicamente. Molti abitanti di Ilfov lavorano a Bucarest e i loro figli vanno a scuola nella Capitale.

Covid-19: Romania, zona rossa si estende
Covid-19: Romania, zona rossa si estende

, 23.03.2021, 12:43

Il numero di contagi dal nuovo coronavirus è in costante aumento in Romania, gli ospedali e soprattutto i reparti di terapia intensiva sono di nuovo affollati, perciò da ieri altre grandi città del Paese sono passate nel cosiddetto scenario rosso, che comporta restrizioni in più nelle località con più di tre contagi per ogni mille abitanti. La zona rossa, che copre più regioni del Paese, include la Capitale e la confinante provincia di Ilfov, nonché le province di Costanza (sud-est), Timiş, Hunedoara, Cluj, Braşov, Alba e Sălaj, nell’ovest del Paese. In provincia di Ilfov, le cui località sono satelliti della Capitale, si registra la maggiore incidenza dei contagi, e molti comuni e città sono in quarantena. Le autorità non ipotizzano una simile misura anche nella Capitale, la città romena più grande, più popolata e più dinamica economicamente. Molti abitanti di Ilfov lavorano a Bucarest e i loro figli vanno a scuola nella Capitale.



Sempre più scettici sullopportunità di chiudere le città, i commentatori notano il fallimento di questa misura a Timişoara, dove dopo due settimane di quarantena, lincidenza di contagi da COVID-19 è maggiore di prima. Lo stesso è successo anche nel caso di quattro località vicine alla maggiore città dellovest. Membro del PNL, come gran parte dei ministri di Bucarest, il presidente del Consiglio Provinciale di Timiş, Alin Nica, ha affermato che lordine firmato dal segretario di stato Raed Arafat, capo del Dipartimento per le Situazioni di Emergenza, di prorogare la quarantena zonale a Timişoara sia stato abusivo e che esamina la possibilità di contestarlo in tribunale.



Le autorità di Bucarest – il prefetto, il sindaco generale e i sindaci dei rioni – affermano di voler evitare la quarantena e che, ogni fine settimana, aumenteranno i controlli nei grandi centri commerciali e nei mercati. Liberale pure lui, il premier Florin Cîţu ha dichiarato che desidera mantenere leconomia aperta, perciò ascolterà tutte le opinioni e le proposte degli specialisti. Il capo del Governo ha esortato nuovamente allosservanza della legislazione vigente e delle misure imposte dalle autorità che, nella sua opinione, sono tra le più permissive dellUE. E arrivato il momento che le soluzioni arrivino dalle autorità locali – ha aggiunto il primo ministro.



Dall’opposizione, i socialdemocratici sostengono che il Governo non si assume la responsabilità per la gestione della nuova ondata della pandemia e che stia cercando di passarla alle autorità locali. Intanto, la pazienza di molte persone sembra essere esaurita. Alla fine della settimana scorsa, come quasi in tutta lEuropa, a Bucarest e in altre grandi città romene sono state organizzate ampie proteste contro le restrizioni anti-epidemiche imposte più di un anno fa.

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