COVID-19: Romania, volontari nel sistema sanitario
Data la scarsità di personale sanitario, comunque sopraffatto dalla pandemia di coronavirus, il Governo di Bucarest ha adottato con la procedura d’urgenza un decreto riguardante il volontariato nelle strutture sanitarie e di pronto soccorso. Gli studenti volontari riceveranno un’indennità mensile di 2.500 lei (circa 500 euro) per un’attività di 120 ore al minimo nel rispettivo mese.
Daniela Budu, 25.11.2020, 12:44
Data la scarsità di personale sanitario, comunque sopraffatto dalla pandemia di coronavirus, il Governo di Bucarest ha adottato con la procedura d’urgenza un decreto riguardante il volontariato nelle strutture sanitarie e di pronto soccorso. Gli studenti volontari riceveranno un’indennità mensile di 2.500 lei (circa 500 euro) per un’attività di 120 ore al minimo nel rispettivo mese.
Il Governo considera che la pressione sul sistema sanitario non è generata solo dal gran numero di pazienti affetti dal coronavirus, ma anche dalla diminuzione delle capacità di curarli, provocata principalmente dalla positività rilevata in un gran numero di medici e infermieri, e dalla scarsità di personale specializzato.
Le strutture più colpite dalla mancanza di personale specializzato sono i reparti di terapia intensiva, pronto soccorso, epidemiologia, radiologia, malattie infettive e pneumologia. Una situazione difficile si osserva anche nelle altre istituzioni cui spetta un ruolo nella gestione nazionale dell’emergenza coronavirus.
Grazie al decreto governativo, gli studenti degli ultimi anni di medicina potranno fare volontariato per la durata dello stato di allerta e per altri 30 giorni a decorrere dalla sua cessazione. Spetta alle università elaborare le liste e al Dipartimento per le Situazioni di Emergenza distaccarli nelle strutture sanitarie. Sono stati già firmati i primi ordini di ripartizione degli studenti volontari che si affiancheranno al personale medico in prima linea.
Stando alle autorità, nel giro di sei giorni dall’approvazione del decreto, hanno già aderito quasi 2.000 studenti, di cui oltre un terzo distribuiti, in una prima tappa, in 25 province. Le autorità assicurano che nel successivo periodo verranno firmati ulteriori ordini di ripartizione degli studenti volontari in altre strutture sanitarie del Paese. Peraltro, sempre più località chiedono appoggio in tal senso.
Ad esempio, la Direzione di Pubblica Sanità di Iaşi (nord-est) ha già rivolto un appello a volontari e ong per provvedere al trasporto del personale che raccoglie i prelievi dei tamponi dalle persone in isolamento domiciliare. Ultimamente, il numero delle sollecitazioni è quasi quintuplicato, e le squadre delle ambulanze fanno fronte con difficoltà a questa situazione.
Il Governo di Bucarest ha assicurato che sta compiendo degli sforzi per prendere le migliori misure di contenimento e per mobilitare l’intera società, affinchè questo periodo possa essere superato bene.