COVID-19: Romania, terapie intensive sotto pressione
Il nuovo aumento del numero di contagi dal nuovo coronavirus in Europa potrebbe determinare, fra qualche settimana, il sovraffollamento dei reparti di terapia intensiva. E’ il monito lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità alla luce del numero in aumento dei ricoveri ospedalieri. Al momento, la Romania sta attraversando il più difficile periodo dall’inizio della crisi sanitaria, a fine febbraio, e registra record dopo record sia per quanto riguarda il numero dei contagi, sia per quello dei malati ricoverati in terapia intensiva. Più esattamente, nell’ultima settimana, i nuovi contagi accertati al giorno si aggirano sui 4 mila e Bucarest si piazza al primo posto. Il numero delle persone ricoverate in terapia intensiva a livello nazionale ammonta a quasi 750.
Roxana Vasile, 19.10.2020, 12:59
Il nuovo aumento del numero di contagi dal nuovo coronavirus in Europa potrebbe determinare, fra qualche settimana, il sovraffollamento dei reparti di terapia intensiva. E’ il monito lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità alla luce del numero in aumento dei ricoveri ospedalieri. Al momento, la Romania sta attraversando il più difficile periodo dall’inizio della crisi sanitaria, a fine febbraio, e registra record dopo record sia per quanto riguarda il numero dei contagi, sia per quello dei malati ricoverati in terapia intensiva. Più esattamente, nell’ultima settimana, i nuovi contagi accertati al giorno si aggirano sui 4 mila e Bucarest si piazza al primo posto. Il numero delle persone ricoverate in terapia intensiva a livello nazionale ammonta a quasi 750.
Già nella capitale non ci sono più posti disponibili, secondo quanto annunciato dal prefetto Gheorghe Cojanu. Di conseguenza, si è deciso che anche l’ospedale Colentina sia impegnato in totalità nella cura dei malati di Sars-Cov-2. “A Bucarest non ci sono più posti nei reparti di terapia intensiva. Questo è un problema abbastanza grave, per cui il segretario di stato Raed Arafat ci ha informati ci aver già firmato un documento e l‘Ospedale Colentina curerà esclusivamente malati di Covid-19, quindi ci saranno 300 – 400 posti. Inoltre, c’era un ospedale modulare all’Ospedale Elias, che era operativo saltuariamente, perché non c’era personale sufficiente. C’è stato un ordine che gli ospedali Floreasca e Elias mettano a disposizione il personale medico necessario”, ha affermato Gheorghe Cojanu. Stando al prefetto Gheorghe Cojanu, si è deciso che, ad esempio, i medici e gli infermieri delle scuole che sono passate allo scenario rosso, quindi con lezioni esclusivamente online, e che non hanno più attività dirette con i bambini, siano distaccati negli ospedali dedicati alla cura dei malati di COVID-19.
Una situazione identica a quella di Bucarest si verifica a Iași, la maggiore città nell’est della Romania, dove tutti i letti di terapia intensiva sono occupati. Più esattamente, gli ospedali destinati alla cura dei malati affetti dal nuovo coronavirus dispongono di 41 letti in terapia intensiva, gli ultimi 10 essendo occupati, questo fine settimana, da un giorno all’altro. Altri 24 letti dovevano essere disponibili in un ospedale mobile, inaugurato venerdì, però l’impianto ossigeno si è guastato, e rimetterlo a posto potrebbe richiedere circa due settimane. Di conseguenza, le autorità locali hanno deciso di aprire due centri di terapia intensiva per i malati di Covid in altri ospedali della zona. Fino a quando diventeranno però operativi, i casi gravi dovranno essere trasferiti ad altri ospedali del Paese.