Covid-19: Romania, proroga dello stato di allerta
In Romania permane lo stato di allerta. Il Governo ha approvato, nella seduta di giovedì, la proroga dello stato di allerta di altri 30 giorni a cominciare dall’11 agosto, mantenendo le attuali restrizioni. Dal 15 maggio 2020, dopo due mesi di stato di emergenza, la Romania è in stato di allerta, prorogato successivamente fino adesso.
D’altra parte, Bucarest ha aggiornato la lista dei Paesi a rischio epidemiologico. Da domenica, la Francia entra in zona rossa, accanto a Grecia, Spagna, Gran Bretagna, Irlanda e Portogallo. Le persone non vaccinate in arrivo in Romania da questi Paesi dovranno stare in quarantena per 14 giorni. Fanno eccezione i bambini con età inferiori ai 3 anni e quelli che hanno fra 3 e 16 anni se risultano negativi al tampone. In zona gialla entra anche la Turchia, accanto al Belgio e a Israele. L’Italia e la Germania restano in zona verde. Invece, la Gran Bretagna ha incluso la Romania sulla lista verde, il che vuole dire che, sempre da domenica, i romeni che viaggiano nel Regno Unito, vaccinati o meno, non saranno più costretti a stare in quarantena. Tuttavia, i cittadini romeni in arrivo in Gran Bretagna devono esibire un tampone PCR negativo fatto prima dell’ingresso sul territorio di questo Paese ed effettuarne un altro due giorni dopo l’arrivo.
Intanto, in Romania aumentano i contagi dal nuovo coronavirus. Negli ultimi giorni, il numero dei nuovi casi ha superato 200. Negli ospedali sono ricoverati circa 500 malati di SARS-CoV-2, di cui circa 70 nelle terapie intensive, situazione paragonabile a quella di fine giugno. Per fortuna, il numero dei decessi associati al nuovo coronavirus resta basso. In attesa della quarta ondata, che arriverà a settembre secondo gli specialisti, le autorità esortano i cittadini a vaccinarsi: è, secondo loro, l’unico modo per non fare una forma grave della malattia.
Il manager dell’Ospedale di Malattie Infettive di Timişoara (ovest), Cristian Oancea, ha dichiarato, a Radio Romania, che si auspica tuttavia che la pressione sul sistema sanitario non sia molto grande — al massimo come alla metà della seconda ondata, quando le strutture sanitarie sono state messe a dura prova. Il desiderio dei romeni di inocularsi è, però, basso in rapporto a quello di altri europei. Il numero delle persone completamente immunizzate ha superato 4,9 milioni. Almeno per il momento, le autorità dichiarano di puntare sulla consapevolezza dell’importanza della vaccinazione, anziché su misure restrittive che potrebbero portare a discriminazioni.
Roxana Vasile, 06.08.2021, 13:53