Covid-19: Romania, più posti letto nelle terapie intensive
Nel prossimo periodo, in Romania potrebbero diventare operativi altri 73 letti di terapia intensiva, il cui numero totale supererebbe 1.600. Andrei Baciu, segretario di stato nel Ministero della Salute, ha spiegato che sono stati già messi in funzione 13, ma che tutto dipende “esclusivamente dalle risorse umane. Le dichiarazioni giungono dopo che, in seguito allaumento del numero di contagi dal nuovo coronavirus, gli ospedali romeni fanno fronte con difficoltà al numero alto di malati, soprattutto in gravi condizioni. Il premier Florin Cîțu ha ammesso che la situazione nelle terapie intensive rimane tesa e ha sottolineato che bisogna continuare a stanziarne risorse consistenti. E necessario continuare con gli stessi sforzi come finora, anche se – ed è una buona notizia – le cifre rilevano un calo del tasso di positività, puntualizza il capo del Governo, aggiungendo che la curva epidemiologica della terza ondata della pandemia di COVID-19 in Romania è cominciata a calare senza lockdown.
Eugen Coroianu, 20.04.2021, 12:01
Nel prossimo periodo, in Romania potrebbero diventare operativi altri 73 letti di terapia intensiva, il cui numero totale supererebbe 1.600. Andrei Baciu, segretario di stato nel Ministero della Salute, ha spiegato che sono stati già messi in funzione 13, ma che tutto dipende “esclusivamente dalle risorse umane. Le dichiarazioni giungono dopo che, in seguito allaumento del numero di contagi dal nuovo coronavirus, gli ospedali romeni fanno fronte con difficoltà al numero alto di malati, soprattutto in gravi condizioni. Il premier Florin Cîțu ha ammesso che la situazione nelle terapie intensive rimane tesa e ha sottolineato che bisogna continuare a stanziarne risorse consistenti. E necessario continuare con gli stessi sforzi come finora, anche se – ed è una buona notizia – le cifre rilevano un calo del tasso di positività, puntualizza il capo del Governo, aggiungendo che la curva epidemiologica della terza ondata della pandemia di COVID-19 in Romania è cominciata a calare senza lockdown.
Daltra parte, il segretario di stato Andrei Baciu ha spiegato che è aumentato linteresse della popolazione a vaccinarsi e che meno del 10% esita significativamente. Gran parte della gente si vaccinerebbe se lo potesse fare subito, ha aggiunto Baciu, spiegando che in province come Cluj, Sălaj, Sibiu e Maramureş il tasso dimmunizzazione supera il 20%. Noi offriamo maggiore accesso ai vaccini alle località con un indice più alto di contagio, appunto per appoggiare le autorità locali, ha dichiarato il segretario di stato.
Intanto, a Bucarest è continuata la disputa lanciata nello spazio pubblico dallex ministro della Salute, Vlad Voiculescu, dopo la sua destituzione, legata al numero dei decessi negli ospedali Covid. Voiculescu, membro dellUSR-PLUS, ha sostenuto che ci fossero differenze nel numero di decessi riferiti lanno scorso, durante il governo PNL, e ha chiesto allattuale premier liberale Cîțu, che gli ha revocato lincarico senza consultarsi con i partner della coalizione, di chiarire la situazione. Dall’opposizione, il PSD sollecita la creazione di una commissione parlamentare dinchiesta, accennando a una falsificazione dei dati messi a disposizione del pubblico.
La differenza tra il numero di decessi dei malati di COVID-19 riferiti in due applicazioni speciali è minima ed ha come causa un fattore strettamente obiettivo, ovvero lora diversa alla quale sono comunicati nel corso della giornata, ha informato ieri lOspedale Colentina di Bucarest, struttura COVID da marzo 2020. L’ospedale aggiunge che tutti i decessi registrati da allora fino ad oggi sono stati comunicati in ottemperanza alle norme legali, e che le affermazioni che mettono in dubbio tale situazione sono prive di una base reale. Anche il Ministero della Difesa ha precisato che i decessi registrati nella struttura medica ROL 2, resa operativa dallOspedale Militare Centrale, sono stati centralizzati e riferiti in conformità ai provvedimenti legali vigenti.