COVID-19: Romania, Piano nazionale di ripresa e resilienza
La pandemia di COVID-19 ha colpito l’intera economia e società romena. Ieri sera, alla presenza del presidente Klaus Iohannis, il Governo di Bucarest ha lanciato al dibattito pubblico il Piano nazionale di ripresa dopo la crisi sanitaria, che porterà alla Romania oltre 30 miliardi di euro da fondi europei. Il progetto dovrebbe garantire lo sviluppo accelerato del Paese nei prossimi quattro anni, e i soldi dall’UE saranno destinati alla costruzione di ospedali nuovi, centinaia di chilometri di autostrade, investimenti nell’infrastruttura scolastica o la digitalizzazione dell’amministrazione.
Bogdan Matei, 27.11.2020, 12:41
Gli investimenti talmente necessari nell’infrastruttura sanitaria vanno prevalentemente alla costruzione di ospedali nuovi e all’allargamento di quelli esistenti. Proponiamo investimenti supplementari nell’infrastruttura scolastica e fondi per le comunità locali, compresi quelli per la digitalizzazione amministrativa e la rigenerazione urbana. E’ l’ora di beneficiare della digitalizzazione dell’amministrazione e accedere alle competenze del futuro, ha sottolineato il presidente Klaus Iohannis. Dei 30 miliardi di euro, i grant non rimborsabili ammontano a 14 miliardi, mentre il resto proviene da prestiti a interessi vantaggiosi, attirati dalla Commissione Europea a nome di tutti gli stati membri.
D’altronde, il premier Ludovic Orban ha precisato che il piano è complementare ad altre risorse finanziarie europee. Tutte le misure, tutti i programmi inclusi in questo Piano nazionale di ripresa e resilienza sono in coordinamento e complementarità con le altre fonti di finanziamento di cui la Romania beneficierà nel successivo periodo. Avremo a disposizione oltre 46 miliardi di lei per coesione, agricoltura, per il fondo per una transizione giusta, ha spiegato il primo ministro.
Dopo il dibattito pubblico, il Piano nazionale di ripresa e resilienza sarà presentato a Bruxelles, per rendere possibile dall’anno prossimo l’avvio del finanziamento dei progetti proposti da Bucarest. Fino allora, la società civile romena potrà presentare delle proposte per completarli. Ong con esperienza in materia di istruzione, sanità o campo sociale hanno già espresso l’intento di contribuire alla finalizzazione del Piano, sollecitando al Governo di essere consultate in modo reale. La società civile afferma che il documento deve includere con priorità misure di sostegno alle categorie vulnerabili della popolazione e concedere una maggiore attenzione ai bambini e ai giovani degli ambienti sfavoriti, per poter continuare ad andare a scuola.