COVID-19: Romania, nuove restrizioni imposte nel fine settimana
A circa quasi quattro mesi dopo l’apparizione del nuovo coronavirus nella città cinese di Wuhan, il bilancio dei contagi e dei decessi è sempre più preoccupante a livello globale. L’Europa e gli USA sono le zone che contano il maggior numero di infezioni e, implicitamente, di decessi. In Romania, gli specialisti anticipano il picco nella seconda metà di aprile. Le autorità di Bucarest hanno imposto parecchie misure di contenimento, ma i casi si moltiplicano da un giorno all’altro.
Leyla Cheamil, 06.04.2020, 12:08
A circa quasi quattro mesi dopo l’apparizione del nuovo coronavirus nella città cinese di Wuhan, il bilancio dei contagi e dei decessi è sempre più preoccupante a livello globale. L’Europa e gli USA sono le zone che contano il maggior numero di infezioni e, implicitamente, di decessi. In Romania, gli specialisti anticipano il picco nella seconda metà di aprile. Le autorità di Bucarest hanno imposto parecchie misure di contenimento, ma i casi si moltiplicano da un giorno all’altro.
Nel fine settimana, un’Ordinanza militare ha istituito la quarantena totale a Tandarei (sud-est), la seconda città del Paese in questa situazione dopo Suceava, in quanto focolaio dei contagi dal nuovo coronavirus in provincia di Ialomita. La quarantena è stata istituita su richiesta delle autorità locali, in seguito al rientro dall’estero di centinaia di abitanti che non hanno osservato l’isolamento e non sono stati convinti di farlo nè dalle centinaia di multe inflitte nè dalla polizia.
Servizi congiunti di poliziotti e militari stanno controllando l’accesso in città, consentito solo al trasporto di merci e in casi speciali, come ha spiegato il ministro dell’Interno, Marcel Vela. L’entrata e l’uscita saranno permesse solo al trasporto merci, all’approvvigionamento della popolazione e allo svolgimento di attività economiche oppure in settori quali l’ordine pubblico, la sicurezza nazionale, il campo sanitario e, ovviamente, i servizi di pubblica utilità. Il personale del Ministero dell’Interno, in collaborazione con il Ministero della Difesa, è incaricato a controllare l’accesso, ha detto il ministro.
Dall’inizio della scorsa settimana, la città di Suceava (nord) e otto località confinanti sono in quarantena totale, in seguito alla moltiplicazione dei contagi dal COVID-19. Inoltre, la direzione dell’Ospedale provinciale – diventato focolaio – è stata assunta da una squadra di medici militari. Sabato, due ospedali della provincia sono stati chiusi per sanificazione.
Intanto, il ministro dell’Interno, Marcel Vela, ha rinnovato l’appello ai connazionali all’estero di non rientrare in Patria per Pasqua. Mi appello a tutti i nostri connazionali all’estero di capire che pure per loro stessi è meglio così. Percorrendo una lunga strada, incontrando cittadini di altri stati, dei Paesi confinanti – in un distributore di benzina, ad esempio, possono entrare in contatto con persone contagiate da questo virus. In questa infelice ipotesi, arrivano a casa e ammalano i loro cari, ha detto il ministro.
D’altronde, il premier Ludovic Orban ha ricordato che, comunque, le persone che rientreranno in Romania dovranno passare 14 giorni nelle strutture di quarantena istituzionalizzata, data la moltiplicazione dei Paesi che hanno superato i 10.000 contagi dal COVID-19 e sono inclusi nella zona rossa. Dalla scorsa notte sono stati sospesi per 14 giorni voli commerciali da e verso Austria, Belgio, Svizzera, Stati Uniti, Regno Unito, Irlanda, Paesi Bassi, Turchia e Iran. Sono già sospesi i collegamenti aerei da e verso Italia, Spagna, Francia e Germania. Saranno, invece, permessi i voli charter per il trasporto di lavoratori stagionali dalla Romania verso altri stati, con l’autorizzazione delle autorità del Paese di destinazione.
Prorogata anche la sospensione del trasporto stradale internazionale di persone, ma sono state introdotte delle agevolazioni per il trasporto merci internazionale. Visto che molte persone non rispettano le restrizioni imposte per contenere il diffondersi del coronavirus e non capiscono la gravità della situazione, le autorità hanno innasprito le sanzioni per i reati commessi durante lo stato di emergenza. Il Governo di Bucarest ha modificato alcune normative che consentono punizioni più veloci e più severe per i reati commessi in questo periodo.