COVID-19: Romania, misure per i pazienti asintomatici
Il ministro della Salute, Nelu Tătaru, ha spiegato che le persone asintomatiche non affette da patologie preesistenti, che affollano i reparti pronto soccorso degli ospedali Covid, dovrebbero essere monitorate al domicilio, con la valutazione seguita dalla prenotazione per gli accertamenti. Il ministro ha aggiunto che i medici di famiglia che monitoreranno i pazienti riceveranno più soldi dalla Cassa assicurativa.
Roxana Vasile, 12.10.2020, 12:51
Gli asintomatici verranno valutati a domicilio, dopo di che verrà fatta la prenotazione per le indagini paracliniche. I sintomatici che presentano comorbidità rimarranno ricoverati sopo la valutazione. Invece, ai sintomatici senza comorbidità verrà somministrato un trattamento, saranno valutati e andranno a casa, dove rimarranno sotto il monitoraggio dei medici di famiglia. In tal senso, abbiamo preparato anche la collaborazione con i medici di famiglia sia tramite contratti addizionali con la Cassa Assicurativa che attraverso la possibilità di prestare servizi presso la Direzione di Pubblica Sanità nelle attività di indagine epidemiologica e monitoraggio dei pazienti, ha spiegato il ministro.
Dall’altra parte, i medici di famiglia sollecitano di essere consultati per una gestione corretta ed efficace della situazione epidemiologica, ritenendo la mancanza delle consultazioni una delle cause che hanno provocato i recenti sviluppi. La Società Nazionale di Medicina di Famiglia indica in un comunicato che, dopo sette mesi di crisi sanitaria, le cose sembrerebbero evolversi in una maniera molto preoccupante per quanto riguarda il controllo della diffusione del nuovo coronavirus. Le autorità devono capire che la situazione non va fronteggiata solo su carta o in tv, senza tenere in considerazione le opinioni di coloro che sono giornalmente in contatto con il paziente, indica la SNMF, ricordando che, dallo scoppio dell’epidemia, i medici di famiglia hanno assunto compiti molto diversi e per la maggior parte nuovi per la loro specializzazione, ma anche per la professione di medico, in generale.
Il comunicato precisa che, nelle condizioni in cui l’accesso dei pazienti non-Covid negli ospedali è stato praticamente bloccato, e la maggior parte degli studi ambulatoriali specializzati sono stati temporaneamente chiusi, le cure necessarie ai pazienti sono state trasferite ai medici di famiglia. Tra tanti compiti, hanno fatto il triage epidemiologico per i casi sospetti di COVID-19, hanno monitorato i pazienti in isolamento domiciliare, ma anche i contatti stretti, spesso dimenticati dalle autorità, e non in ultimo, hanno fornito ai pazienti informazioni e supporto emozionale.