Covid-19: Romania, difficoltà nella campagna vaccinale
La campagna di vaccinazione anti-Covid avviata il 27 dicembre in Romania affronta problemi dopo il lancio della piattaforma di programmazione online. Durate un dibattito organizzato dal Collegio dei Medici di Romania, uno dei temi riguardava proprio il fatto che molte persone affette da malattie croniche non sono riuscite a farsi vaccinare a causa del numero alto di richieste. Il coordinatore della campagna nazionale di vaccinazione anti-Covid, il medico militare Valeriu Gheorghiță, afferma che quasi il 75% delle persone programmate hanno superato i 65 anni oppure soffrono di malattie croniche. Il responsabile della campagna ha spiegato che, purtroppo, la base-dati della Cassa Nazionale delle Assicurazioni Sanitarie non è abbastanza consistente e molte persone affette da malattie croniche non si sono ritrovate nella base-dati e non hanno potuto programmarsi.
Daniela Budu, 19.01.2021, 12:30
La campagna di vaccinazione anti-Covid avviata il 27 dicembre in Romania affronta problemi dopo il lancio della piattaforma di programmazione online. Durate un dibattito organizzato dal Collegio dei Medici di Romania, uno dei temi riguardava proprio il fatto che molte persone affette da malattie croniche non sono riuscite a farsi vaccinare a causa del numero alto di richieste. Il coordinatore della campagna nazionale di vaccinazione anti-Covid, il medico militare Valeriu Gheorghiță, afferma che quasi il 75% delle persone programmate hanno superato i 65 anni oppure soffrono di malattie croniche. Il responsabile della campagna ha spiegato che, purtroppo, la base-dati della Cassa Nazionale delle Assicurazioni Sanitarie non è abbastanza consistente e molte persone affette da malattie croniche non si sono ritrovate nella base-dati e non hanno potuto programmarsi.
Dal canto suo, il rappresentante della Romania presso lOMS, il medico Alexandru Rafila, attualmente deputato socialdemocratico, è del parere che il funzionamento difettoso della piattaforma di programmazione oppure linserimento nella seconda tappa di immunizzazione di alcune categorie di persone senza una prioritizzazione possano impedire una vaccinazione adeguata dei cittadini. Rafila chiede alle autorità di garantire loperatività dei centri specializzati anche sabato e domenica, di modo che, entro il mese di settembre, sia immunizzato il 70% della popolazione. Il medico Rafila è del parere che, al momento, la cosa più importante è che la Romania riesca a utilizzare efficacemente le dosi che arrivano nel Paese settimanalmente. Le autorità si sono prefisse di vaccinare tutta la popolazione che lo sollecita entro un periodo di 6-9 mesi.
Dal canto suo, il segretario di stato nel Ministero della Salute, il medico Andreea Moldovan, è del parere che la vaccinazione anti-Covid sia una questione di sicurezza nazionale. Lei ha dichiarato che, in base agli studi condotti finora, limmunità data da questo vaccino è simile a quella ottenuta dopo la malattia. Andreea Moldovan ricorda le ricerche secondo cui circa l80% delle persone che sono guarite hanno sviluppato anticorpi che resistono per un periodo variabile.
Daltra parte, leurodeputato socialdemocratico Mihai Tudose sollecita alla Commissione Europea di intervenire urgentemente per garantire la fornitura del numero necessario di dosi per limmunizzazione di massa della popolazione dellUE entro la prossima estate. Lex primo ministro è del parere che sia necessaria una correlazione tra la fornitura di vaccini e la loro somministrazione. Dal canto suo, il segretario di stato nel Ministero dellInterno, Raed Arafat, afferma che il desiderio della popolazione di vaccinarsi è un segnale positivo e si è detto convinto che sarà stabilita a livello europeo una modalità per riconoscere la vaccinazione anti-Covid-19. Gli stati dellUE hanno avviato, lunedì, un dibattito sullopportunità che le persone vaccinate contro il Covid-19 abbiano una maggiore libertà di viaggio rispetto alle persone non-immunizzate.