Covid-19: Romania, conto alla rovescia per inizio anno scolastico
Il 13 settembre riaprono le scuole anche in Romania, sempre in contesto pandemico, e le condizioni sanitarie da osservare restano uguali: distanziamento fisico, aerazione delle aule e uso delle mascherine protettive all’interno. Rispetto al precedente anno scolastico, sale il livello del tasso di contagio che non permette più neanche le attività di recupero materie. I genitori e gli alunni saranno aggiornati ogni venerdì sulla web page della Direzione di Pubblica Sanità se nella successiva settimana le lezioni si terranno in presenza o da remoto, a seconda della situazione in ogni singola località, ha spiegato il ministro della Salute, Sorin Cîmpeanu.
Ştefan Stoica, 02.09.2021, 10:52
Il 13 settembre riaprono le scuole anche in Romania, sempre in contesto pandemico, e le condizioni sanitarie da osservare restano uguali: distanziamento fisico, aerazione delle aule e uso delle mascherine protettive all’interno. Rispetto al precedente anno scolastico, sale il livello del tasso di contagio che non permette più neanche le attività di recupero materie. I genitori e gli alunni saranno aggiornati ogni venerdì sulla web page della Direzione di Pubblica Sanità se nella successiva settimana le lezioni si terranno in presenza o da remoto, a seconda della situazione in ogni singola località, ha spiegato il ministro della Salute, Sorin Cîmpeanu.
Fino ad un tasso di contagio di 6 per mille abitanti in una località, tutti gli asili d’infanzia e le scuole funzioneranno in presenza. Una volta superato questo tasso, restano aperti gli asili, mentre tutti gli alunni vanno online, eccezion fatta per l’insegnamento speciale. Per quanto riguarda l’insegnamento speciale, le attività di terapia, tramite cui gli alunni con esigenze educative speciali imparano praticamente a sopravvivere, saranno consentite anche se viene superato il tasso di contagio di 6 per mille abitanti. E’ l’unica eccezione, ha detto Sorin Cîmpeanu.
Da parte sua, la ministra della Salute, Ioana Mihăilă, ha spiegato cosa accade se in una classe viene accertato un caso di contagio dal coronavirus. Se si tratta degli asili d’infanzia e delle classi preparatorie fino alla sesta compresa, i colleghi della classe del bambino rilevato positivo continueranno le lezioni online per 14 giorni, ma possono ritornare a partire dall’ottavo giorno, se i test antigenici rapidi risultano negativi. Per gli alunni della sesta, ottava e gli studenti liceali, se si verifica un caso positivo, ci sono due situazioni: gli allievi vaccinati o che si sono confontati con la malattia negli ultimi 180 giorni, possono continuare la scuola in presenza. Gli altri passano a distanza, pari ai colleghi delle classi elementari fino alla sesta, per 14 giorni, con la possibilità di effettuare i test e riprendere la scuola in presenza a partire dall’ottavo giorno, ha precisato Ioana Mihăilă.
Il Consiglio Nazionale degli Alunni considera necessari i test per tutti gli allievi, non solo per i non vaccinati, per contenere il più possibile il rischio della diffusione comunitaria. L’organizzazione chiede allo Stato di assicurare la protezione di tutti gli alunni a rischio medico, precisamente di tutti quanti sono affetti da malattie croniche e non solo da quelle associate all’immunodepressione, dal momento che la vaccinazione è un atto indipendente dall’allievo, che dipende direttamente dall’accordo esplicito dei genitori. Il Consiglio degli Alunni ha criticato il ritardo nell’emettere la disposizione congiunta dei due ministri sull’attività nelle scuole, sottolineando che il sistema educativo deve essere prevvedibile.