Covid-19: proteste e riforma del sistema sanitario
Trascurato per anni, il sistema sanitario romeno deve essere riformato. La pandemia di Covid-19 non ha fatto altro che riportare in primo piano i problemi: lo scarso finanziamento, i posti-letto insufficienti negli ospedali, condizioni spesso inadeguate per la cura, mancanza di personale. E anche il motivo per cui circa 100 rappresentanti della Federazione Sanitas – il numero permesso per legge in questo momento – si sono riuniti ieri davanti al Governo per esprimere le proprie scontentezze. I sindacalisti accusano le autorità dindifferenza ai problemi del sistema e chiedono laumento degli stipendi, leliminazione delle iniquità e lo sblocco dei posti di lavoro. Vogliono anche una strategia nazionale dinvestimento nel sistema sanitario.
Roxana Vasile, 02.02.2021, 12:09
Trascurato per anni, il sistema sanitario romeno deve essere riformato. La pandemia di Covid-19 non ha fatto altro che riportare in primo piano i problemi: lo scarso finanziamento, i posti-letto insufficienti negli ospedali, condizioni spesso inadeguate per la cura, mancanza di personale. E anche il motivo per cui circa 100 rappresentanti della Federazione Sanitas – il numero permesso per legge in questo momento – si sono riuniti ieri davanti al Governo per esprimere le proprie scontentezze. I sindacalisti accusano le autorità dindifferenza ai problemi del sistema e chiedono laumento degli stipendi, leliminazione delle iniquità e lo sblocco dei posti di lavoro. Vogliono anche una strategia nazionale dinvestimento nel sistema sanitario.
Tra i manifestanti cè stata anche Aurelia Constantin, vicepresidente dellOrganizzazione Ospedale Santa Maria. Per fortuna, lavoro in un ospedale che ha quasi tutto, però come vedete, ci sono ospedali in cui da 30 anni non è stato fatto alcun investimento. Dal canto suo, Viorel Huşanu, della Federazione Sanitas di Bucarest, ha sottolineato: Abbiamo meno personale del necessario, cioè ci sarebbe bisogno di più personale per la cura dei malati di Covid, perché sappiamo tutti che quando viene curato un malato di Covid, bisogna indossare una tuta per quattro ore, di più nessuno ce la fa, ha detto Aurelia Constantin.
Non ci sono rimedi, nulla viene preso in considerazione e la gente muore negli ospedali, ha aggiunto Viorel Huşanu, accennando alle tragedie che hanno sconvolto la Romania nel giro di pochi mesi. Si tratta del tragico incendio scoppiato a novembre nel reparto di terapia intensiva dellOspedale Provinciale di Piatra Neamț (nord-est), seguito, la settimana scorsa, da quello divampato in un reparto dell’Ospedale Matei Bals di Bucarest, la più moderna struttura di malattie infettive in Romania. In entrambi i casi, i pazienti sono bruciati vivi.
Il Partito Socialdemocratico e lAlleanza per lUnità dei Romeni (AUR), allopposizione nel Parlamento, hanno chiesto le dimissioni dellattuale ministro della Salute, Vlad Voiculescu, il quale ha annunciato alcune misure. Cercheremo di flessibilizzare il quadro del personale e rivedere le norme di personale, soprattutto nei reparti in cui sono curati malati di Covid-19. Consideriamo che questa sia ancora unemergenza. Creeremo il fondo nazionale per la sicurezza dei malati negli ospedali. Vale a dire un fondo per certe azioni, dagli investimenti fino a un finanziamento separato per alcuni tipi di manutenzione. Sono cose ancora in discussione, ha dichiarato il ministro Voiculescu, aggiungendo che saranno accelerati i progetti per la costruzione degli ospedali regionali di Iaşi (nord-est), Cluj (nord-ovest) e Craiova (sud).