COVID-19: piano di rilancio dell’economia europea
Il mondo si confronta, al momento, con una delle più gravi crisi sanitarie delle ultime decine di anni generata dal virus SARS CoV-2, che ha provocato una forte scossa anche nell’economia europea e in quella mondiale. La chiusura dei confini, le restrizioni di viaggio, la temporanea sospensione delle vendite, le misure di distanziamento sociale adottate per contenere la diffusione del nuovo coronavirus hanno intaccato numerosi settori dell’economia. Per controbilanciare gli effetti a catena della pandemia, i leader europei hanno esortato alla solidarietà nella presa di misure volte ad attenuare l’impatto del coronavirus, che desta sempre più preoccupazione.
Leyla Cheamil, 24.04.2020, 12:50
Il mondo si confronta, al momento, con una delle più gravi crisi sanitarie delle ultime decine di anni generata dal virus SARS CoV-2, che ha provocato una forte scossa anche nell’economia europea e in quella mondiale. La chiusura dei confini, le restrizioni di viaggio, la temporanea sospensione delle vendite, le misure di distanziamento sociale adottate per contenere la diffusione del nuovo coronavirus hanno intaccato numerosi settori dell’economia. Per controbilanciare gli effetti a catena della pandemia, i leader europei hanno esortato alla solidarietà nella presa di misure volte ad attenuare l’impatto del coronavirus, che desta sempre più preoccupazione.
Secondo le previsioni del Fondo Monetario Internazionale, era prevedibile un calo record del PIL dell’UE al 7.1% quest’anno, mentre la crisi che minaccia i 19 Paesi dell’eurozona rischia di essere la più grave nella breve storia della moneta unica, introdotta nel 1999. Giovedì, durante un vertice, i 27 leader dell’UE hanno chiesto alla Commissione Europea di preparare un piano per uscire dalla crisi, che dovrebbe includere una proposta di bilancio per il periodo 2021-2027, compreso un fondo per la ripresa dell’economia europea dopo le misure di isolamento adottate per contenere la pandemia di COVID-19. Il piano dovrebbe essere presentato il mese prossimo. Anche se non è stata stabilita una somma esatta, le autorità parlano di una cifra compresa tra 1 e 1,5 trilioni di euro.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha ammesso che non esiste un consenso tra i Paesi dell’UE in merito ai trasferimenti di fondi alle regioni e ai settori maggiormente colpiti dalla crisi. Macron sostiene un ampio piano di rilancio, che includa non solo prestiti ma anche trasferimenti finanziari, affermando che “se si rinuncia a una parte dell’Europa, tutta l’Europa crollerà”. Profondamente colpiti dalla pandemia, i Paesi del sud d’Europa come Italia e Spagna hanno sostenuto nuovamente la variante di un debito comune, che permetterebbe loro di beneficiare del tasso d’interesse basso dei Paesi nordici. Nello spirito della solidarietà, il cancelliere tedesco Angela Merkel ha promesso maggiori contributi da parte del suo Paese al budget dell’UE per un determinato periodo.
Il capo dello stato romeno, Klaus Iohannis, sostiene la creazione di un fondo di rilancio economico, di cui possano beneficiare tutti gli stati membri, come uno strumento supplementare volto a integrare le misure di sostegno prese già in precedenza a livello europeo e che sia utilizzato in settori in cui c’è maggiore necessità come quello economico e sanitario, i più colpiti dalla pandemia. D’altra parte, Klaus Iohannis ha annunciato che continuerà a sostenere con fermezza la politica di coesione e la politica agricola comune, che, ha sottolineato il presidente, non perdono la loro rilevanza nell’attuale contesto complicato.