COVID-19: nuovo appello alla responsabilità
Ogni giorno, decine di persone perdono la vita in Romania a causa del coronavirus, e il tasso dei contagi quotidiani scende sotto i mille solo il sabato e la domenica, quando sono processati meno tamponi rispetto al resto della settimana. Il presidente Klaus Iohannis si è appellato ieri nuovamente alla gente per rispettare le misure di sicurezza sanitaria, vista la quota elevata dei nuovi contagi. Il capo dello stato ricorda che, in tutti i Paesi del mondo, i sistemi sanitari sono stati sottoposti ad una pressione estrema, e la Romania non ne ha fatto eccezione.
Bogdan Matei, 03.09.2020, 11:02
Fino all’arrivo di un vaccino, i romeni devono proteggersi da soli, ha sottolineato Klaus Iohannis. Cari romeni, dovete continuare ad essere responsabili! Ancora in assenza di un vaccino, il virus ha un’unica barriera: la cautela di ciascuna persona per se stessa e per chi le sta intorno. Proteggetevi come già tutti sappiamo: mascherina, distanziamento, igiene delle mani, ha detto il capo dello stato.
Per autorità, sistema sanitario e popolazione, l’autunno sarà un nuovo test di resistenza. Da una parte, le località turistiche del litorale o in montagna sono ancora piene, e l’esplosione dei contagi dal COVID-19 negli ultimi mesi è stata attribuita anche al rilassamento estremo dei turisti, che non hanno più tenuto in considerazione necessità del distanziamento.
D’altra parte, dal 14 settembre inizia un nuovo anno scolastico, con il consueto affollamento che comporta. Tutte le scuole ospiteranno anche i seggi elettorali per le amministrative del 27 settembre e per le politiche in programma probabilmente a novembre. Il presidente Iohannis ritiene che la scuola debba iniziare alla data annunciata. Ma ha spiegato, in ugual misura, che, se il numero dei contagi salirà, le autorità ricorreranno ai metodi già applicati nel secondo semestre del precedente anno scolastico.
E’ ovvio che tantissima gente si chieda cosa facciamo. Per ora, gli esperti, gli epidemiologi affermano che l’anno scolastico può cominciare. Anch’io ritengo che la scuola debba iniziare il 14 settembre. Ma – che Dio ce ne scampi – se aumenta il numero di persone rilevate positive al virus o se sale all’improvviso quello dei pazienti ricoverati in terapia intensiva, sicuramente si potrebbero applicare per breve tempo i metodi già adoperati – l’insegnamento online oppure la Settimana diversa, comunque integrata nell’anno scolastico. Ma io mi auguro di non arrivare a quel punto, ha detto ancora il capo dello stato.
Intanto, sia politici all’opposizione che sindacalisti dell’insegnamento o rappresentanti degli alunni esprimono piuttosto delle critiche nei confronti del modo in cui le autorità gestiscono il periodo che precede il ritorno nelle aule, accusando la mancanza di procedure chiare e, soprattutto, dei materiali sanitari obbligatori in tempi di pandemia.