COVID-19: nuove restrizioni a livello locale
Dopo che la Romania ha registrato una nuova ondata di oltre 2.000 contagi al giorno e nuovi record per quanto riguarda il numero dei decessi in un solo giorno, come pure dei casi in Terapia Intensiva, il Comitato Nazionale per le Situazioni di Emergenza ha annunciato nuove restrizioni volte a prevenire il diffondersi del nuovo coronavirus. Si tratta però di restrizioni locali, applicate in funzione del tasso di contagio. Nelle località in cui il tasso di contagio supera 3 su mille abitanti negli ultimi 14 giorni verrà istituita la quarantena e saranno chiusi i ristoranti e le caffetterie.
Daniela Budu, 07.10.2020, 12:26
Dopo che la Romania ha registrato una nuova ondata di oltre 2.000 contagi al giorno e nuovi record per quanto riguarda il numero dei decessi in un solo giorno, come pure dei casi in Terapia Intensiva, il Comitato Nazionale per le Situazioni di Emergenza ha annunciato nuove restrizioni volte a prevenire il diffondersi del nuovo coronavirus. Si tratta però di restrizioni locali, applicate in funzione del tasso di contagio. Nelle località in cui il tasso di contagio supera 3 su mille abitanti negli ultimi 14 giorni verrà istituita la quarantena e saranno chiusi i ristoranti e le caffetterie.
Si prende in considerazione anche la chiusura o la sospensione dell’attività per gli operatori economici che non osservano le regole, mentre le istituzioni pubbliche e private devono introdurre il lavoro da casa oppure, se non fosse possibile, si dovrebbero applicare orari flessibili per il personale nelle zone in cui vi verificano contagi superiori a 1,5 per mille abitanti. Le autorità hanno annunciato l’intensificazione dei controlli, ma aspettano anche una collaborazione da parte della popolazione che è consigliata di indossare la mascherina, mantenere il distanziamento sociale, disinfettarsi le mani e le superfici, misure che dovrebbero determinare un calo dei contagi.
A Bucarest, dove il numero dei contagi accertati ogni 24 ore è il più alto del Paese, sono state prese più misure. Tra queste la chiusura dei ristoranti e delle caffetterie, il divieto di organizzare eventi privati nelle sale per eventi, l’obbligo di indossare la mascherina protettiva nei pressi delle strutture di insegnamento, su una distanza di 100 m al massimo e l’intensificazione dei controlli sui mezzi di trasporto pubblico, nei mercati, alle fiere e alle piscine all’interno. Sono state chiuse anche tutte le sale di spettacoli, di cinema e i teatri della Capitale. Le autorità spiegano che tutte queste misure sono valide almeno per i prossimi sette giorni oppure nel periodo in cui il tasso di contagio resterà superiore a 1,5 per mille abitanti.
Il ministro della Salute, Nelu Tătaru, ha annunciato che al momento quasi un quarto dei posti in terapia intensiva di tutto il Paese è occupato, mentre a Bucarest il grado di occupazione si avvicina alla capacità massima. Sempre a cominciare da mercoledì, sullo sfondo della crescita allarmante dei contagi da COVID-19, è entrata in vigore la decisione relativa alla quarantena per 14 giorni nel caso delle persone in arrivo in Romania dai Paesi a elevato rischio epidemiologico. La lista aggiornata dal Consiglio Nazionale per le Situazioni di Emergenza include 49 stati, tra cui Spagna, Francia, Gran Bretagna, Olanda, Belgio, Ungheria e Moldova. Le autorità hanno stabilito però anche alcune eccezioni. Non dovranno stare in quarantena le persone che intendono passare meno di tre giorni in Romania e che fanno vedere all’arrivo nel Paese l’esito negativo di un tampone effettuato al massimo 48 ore prima. In più, si può uscire dalla quarantena nel decimo giorno, se nell’ottavo viene fatto un tampone e il risultato è negativo.