Covid-19: nuove capacità per gestire i contagi
La mappa dei contagi in Romania diventa sempre più rossa, man mano che sempre più località e province raggiungono e superano la soglia di 3 contagi su mille abitanti. La situazione epidemiologica si sta aggravando e seguirà un periodo difficile, ha ammesso il presidente Klaus Iohannis. Però, le autorità hanno messo a punto un piano di aumento della capacità di cura nelle terapie intensive in più città, ha affermato il presidente, rispondendo alle preoccupazioni giustificate relative alla capacità del sistema sanitario di far fronte alla diffusione del Covid-19.
Ştefan Stoica, 28.10.2020, 11:51
La mappa dei contagi in Romania diventa sempre più rossa, man mano che sempre più località e province raggiungono e superano la soglia di 3 contagi su mille abitanti. La situazione epidemiologica si sta aggravando e seguirà un periodo difficile, ha ammesso il presidente Klaus Iohannis. Però, le autorità hanno messo a punto un piano di aumento della capacità di cura nelle terapie intensive in più città, ha affermato il presidente, rispondendo alle preoccupazioni giustificate relative alla capacità del sistema sanitario di far fronte alla diffusione del Covid-19.
Il piano strategico per il prossimo periodo prevede tappe molto chiare dimplementazione e punta sullapertura di nuove capacità di cura in terapia intensiva distribuite a livello nazionale, come quelle a Oradea, Costanza, Craiova, in spazi nuovi destinati alla terapia intensiva oppure che saranno trasformati in reparti di terapia intensiva. Abbiamo sollecitato dati su Bucarest, dove ci sarà unestensione della capacità di terapia intensiva in sette ospedali e posso dire che, al massimo entro dieci giorni, ci saranno 123 letti di terapia intensiva in più rispetto a quelli già esistenti, ha dichiarato Klaus Iohannis.
Stando a Klaus Iohannis, negli ospedali romeni ci sono, al momento, più di 3.000 letti di terapia intensiva per tutti i malati. In più, esistono cinque strutture mobili di terapia intensiva, due ospedali modulari e un modulo ATI, per un numero totale di 169 letti. Il ministro della Salute, Nelu Tătaru, ha ricordato che, al momento dellaccertamento del primo contagio in Romania, 8 mesi fa, la Romania disponeva di 740 letti di terapia intensiva. Attualmente, ce ne sono 1.200 e nel prossimo periodo il loro numero aumenterà a 1.400, ha precisato il ministro.
Dallopposizione, i socialdemocratici affermano, però, che il presidente Iohannis e il governo liberale abbiano fallito nella gestione della crisi sanitaria. Il rappresentante della Romania allOrganizzazione Mondiale della Sanità, Alexandru Rafila, iscritto di recente nel PSD, ha dichiarato che la situazione è preoccupante e richiede un approccio più specialistico: Limportante è poter aumentare la capacità del sistema sanitario pubblico di diagnosticare le persone malate, garantire un accesso facile ai tamponi e fornire assistenza alla gente in merito ai passi da seguire. E importante che, a livello dellassistenza sanitaria, ci sia disponibilità a curare tutte le categorie di malati non solo le persone affette dal nuovo coronavirus e, una cosa fondamentale, avere una comunicazione professionista, che convinca la popolazione del suo ruolo di partner del sistema sanitario e del sistema pubblico in generale.
Raed Arafat, segretario di stato apolitico, capo del Dipartimento per le Situazioni di Emergenza, è del parere che, in questo momento, la questione del personale sanitario sia di fondamentale importanza. Raed Arafat ha inoltre criticato lopinione secondo cui il medico che non ha certe competenze non debba partecipare alla cura dei malati di Covid, se la situazione lo richiede.