Covid-19: nuova tragedia colpisce gli ospedali romeni
Lo scorso novembre, quando la Romania si confrontava con migliaia di contagi giornalieri dal nuovo coronavirus, nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale provinciale di pronto soccorso di Piatra Neamţ, nel nord-est del Paese, è scoppiato un devastante incendio, che ha ucciso 10 pazienti. La tragedia è stata seguita da controlli condotti in tutte le terapie intensive del Paese dalle Direzione di Pubblica Sanità e dell’Ispettorato per le Situazioni di Emergenza, per verificare gli impianti e il funzionamento dell’apparecchiatura medica. I controlli hanno appurato che, in alcune province romene, nessun ospedale era in possesso dell’autorizzazione di sicurezza antincendio. Un sindacato del campo sanitario ammoniva allora che la tragedia di Piatra è ripetibile ovunque nel Paese, a causa dell’apparecchiatura usata e del sovraccarico di lavoro del personale.
Ştefan Stoica, 29.01.2021, 11:48
Lo scorso novembre, quando la Romania si confrontava con migliaia di contagi giornalieri dal nuovo coronavirus, nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale provinciale di pronto soccorso di Piatra Neamţ, nel nord-est del Paese, è scoppiato un devastante incendio, che ha ucciso 10 pazienti. La tragedia è stata seguita da controlli condotti in tutte le terapie intensive del Paese dalle Direzione di Pubblica Sanità e dell’Ispettorato per le Situazioni di Emergenza, per verificare gli impianti e il funzionamento dell’apparecchiatura medica. I controlli hanno appurato che, in alcune province romene, nessun ospedale era in possesso dell’autorizzazione di sicurezza antincendio. Un sindacato del campo sanitario ammoniva allora che la tragedia di Piatra è ripetibile ovunque nel Paese, a causa dell’apparecchiatura usata e del sovraccarico di lavoro del personale.
Stamattina presto, un rogo è divampato in un reparto dell’Istituto Nazionale di Malattie Infettive Matei Balş della Capitale, tra le migliore strutture sanitarie in prima linea nella lotta alla pandemia, dove sono ricoverati solo pazienti in condizioni medie, verso gravi o critiche. Pure questo incendio si è concluso tragicamente, con vittime tra i malati. Il medico Beatrice Mahler, direttrice dell’Istituto di Pneumotisiologia Marius Nasta di Bucarest, tra le struttura sanitarie dove sono stati trasferiti i pazienti evacuati urgentemente da Matei Balş, ha dichiarato alla radio pubblica che gli investimenti infrastrutturali sono obbligatori e vanno fatti velocemente.
Il ministro della Salute, Vlad Voiculescu, non nega la necessità dei cambiamenti radicali e dei grossi investimenti nel sistema sanitario pubblico, però dice che, in simili situazioni, la responsabilità spetta al manager. Prima di parlare di cambiamenti notevoli nel sistema sanitario, abbiamo bisogno di un management in grado di fare i propri compiti ad ogni livello. Certo, spesso è necessario il finanziamento, che può provenire da varie fonti, ma, il più delle volte, si tratta del management di un ospedale. Non dovremmo perderci in questioni di politica sanitaria generale. In realtà, un edificio non prende fuoco a causa del sistema; un edificio prende fuoco perchè certe regole non sono state rispettate e certi investimenti non sono stati fatti o sono stati fatti male, ha dihiarato il ministro Vlad Voiculescu.
Ex direttore dell’Istituto Matei Balş, il professore Adrian Streinu-Cercel, attualmente senatore socialdemocratico (all’opposizione), assicura che tutte le autorizzazioni della struttura sanitaria hanno le carte in regola. L’edificio colpito dal rogo è vecchio, ma è stato modernizzato e questi lavori hanno interessato anche le forniture di ossigeno, ha precisato il prof. Streinu-Cercel.
I media di Bucarest passano in rassegne le simili tragedie avvenute negli ospedali romeni, che non sono mica poche. Una delle più gravi è avvenuta ad agosto 2010, quando l’incendio scoppiato nel reparto rianimazione di una nota clinica ostetricia di Bucarest ha provocato la morte di cinque neonati.