Covid-19: monito sulla quarta ondata della pandemia
Tutte le voci che, in teoria, dovrebbero avere una certa eco nella società esortano i romeni a immunizzarsi contro il nuovo coronavirus. Specialisti nel settore sanitario, politici romeni o esponenti europei continuano a ripetere che la vaccinazione è l’unica soluzione per prevenire i possibili effetti drammatici di una cosiddetta quarta ondata della pandemia. Però nonostante le loro costanti esortazioni e le insistenti campagne mediatiche pro-vaccinazione, la soglia di cinque milioni di romeni che hanno completato il ciclo vaccinale non è stata toccata finora, a oltre un mese e mezzo dalla scadenza prefissa dalle autorità. In visita in Romania, la commissaria europea per la Salute, Stella Kyriakides, ha insistito che tutti i vaccini disponibili nel Paese sono sicuri, efficaci e approvati dall’Agenzia Europea per i Medicinali. La commissaria ha inoltre ricordato che il numero dei contagi dal nuovo coronavirus è aumentato questo mese, con la comparsa del nuovo ceppo Delta, molto più contagioso.
La quarta ondata della pandemia colpirà le persone che non si sono ancora vaccinate, ammonisce anche la ministra della Salute romena, Ioana Mihăilă, precisando che meno dell’1% delle persone immunizzate hanno contratto il SARS-COV-2, ma queste persone non rischiano di fare una forma severa della malattia. La ministra dichiara inoltre che per accelerare la vaccinazione anti-COVID-19 nelle zone rurali chiederà l’impegno dei medici di base, delle autorità locali e dei preti, che sono più vicini alla popolazione dei villaggi. I medici specialisti non escludono l’introduzione di nuove restrizioni con l’aumento del numero di casi. Il medico Virgil Musta, dell’Ospedale di Malattie Infettive Victor Babeş” di Timişoara (ovest), afferma che, per il momento, il numero di casi registrati in Romania è molto basso, ma se aumentasse verrebbero inevitabilmente introdotte anche restrizioni.
D’altra parte, le autorità romene hanno annunciato, la settimana scorsa, che faranno una donazione di 100.000 dosi di vaccino anti-COVID-19 al Vietnam. In precedenza, la Romania ha donato mezzo milione di dosi alla Moldova, repubblica a maggioranza romenofona, e quantità inferiori ad altri stati confinanti, Ucraina e Serbia. All’inizio del mese, il governo irlandese annunciava di aver concordato, di principio, l’acquisto di un milione di dosi di vaccino anti-COVID-19 dalla Romania, qualche giorno dopo che il nostro Paese aveva venduto alla Danimarca altre circa un milione di dosi tra quelle che avanzavano. Le dosi disponibili superano di molto la domanda di vaccinazione della popolazione in Romania, Paese in cui la reticenza nei confronti del vaccino si sta diffondendo a causa della sfiducia fortemente radicata nelle istituzioni statali, delle campagne di disinformazione e della mancanza di consapevolezza da parte della popolazione — precisano i mass-media romeni e internazionali.
Bogdan Matei, 20.07.2021, 13:28
Tutte le voci che, in teoria, dovrebbero avere una certa eco nella società esortano i romeni a immunizzarsi contro il nuovo coronavirus. Specialisti nel settore sanitario, politici romeni o esponenti europei continuano a ripetere che la vaccinazione è l’unica soluzione per prevenire i possibili effetti drammatici di una cosiddetta quarta ondata della pandemia. Però nonostante le loro costanti esortazioni e le insistenti campagne mediatiche pro-vaccinazione, la soglia di cinque milioni di romeni che hanno completato il ciclo vaccinale non è stata toccata finora, a oltre un mese e mezzo dalla scadenza prefissa dalle autorità. In visita in Romania, la commissaria europea per la Salute, Stella Kyriakides, ha insistito che tutti i vaccini disponibili nel Paese sono sicuri, efficaci e approvati dall’Agenzia Europea per i Medicinali. La commissaria ha inoltre ricordato che il numero dei contagi dal nuovo coronavirus è aumentato questo mese, con la comparsa del nuovo ceppo Delta, molto più contagioso.
La quarta ondata della pandemia colpirà le persone che non si sono ancora vaccinate, ammonisce anche la ministra della Salute romena, Ioana Mihăilă, precisando che meno dell’1% delle persone immunizzate hanno contratto il SARS-COV-2, ma queste persone non rischiano di fare una forma severa della malattia. La ministra dichiara inoltre che per accelerare la vaccinazione anti-COVID-19 nelle zone rurali chiederà l’impegno dei medici di base, delle autorità locali e dei preti, che sono più vicini alla popolazione dei villaggi. I medici specialisti non escludono l’introduzione di nuove restrizioni con l’aumento del numero di casi. Il medico Virgil Musta, dell’Ospedale di Malattie Infettive Victor Babeş” di Timişoara (ovest), afferma che, per il momento, il numero di casi registrati in Romania è molto basso, ma se aumentasse verrebbero inevitabilmente introdotte anche restrizioni.
D’altra parte, le autorità romene hanno annunciato, la settimana scorsa, che faranno una donazione di 100.000 dosi di vaccino anti-COVID-19 al Vietnam. In precedenza, la Romania ha donato mezzo milione di dosi alla Moldova, repubblica a maggioranza romenofona, e quantità inferiori ad altri stati confinanti, Ucraina e Serbia. All’inizio del mese, il governo irlandese annunciava di aver concordato, di principio, l’acquisto di un milione di dosi di vaccino anti-COVID-19 dalla Romania, qualche giorno dopo che il nostro Paese aveva venduto alla Danimarca altre circa un milione di dosi tra quelle che avanzavano. Le dosi disponibili superano di molto la domanda di vaccinazione della popolazione in Romania, Paese in cui la reticenza nei confronti del vaccino si sta diffondendo a causa della sfiducia fortemente radicata nelle istituzioni statali, delle campagne di disinformazione e della mancanza di consapevolezza da parte della popolazione — precisano i mass-media romeni e internazionali.