Covid-19: libera circolazione, UE propone certificato verde
La Commissione Europea ha proposto ieri il certificato verde volto a facilitare la libera circolazione in sicurezza all’interno dell’Unione durante la pandemia di coronavirus. In questo modo, i cittadini potranno viaggiare facendo prova dell’avvenuta vaccinazione, della negatività al test o della guarigione dal Covid-19. Il certificato, rilasciato gratuitamente, sarà disponibile in formato digitale o cartaceo e conterrà un codice QR per garantire la sicurezza e l’autenticità del documento.
Eugen Coroianu, 18.03.2021, 12:19
La Commissione Europea ha proposto ieri il certificato verde volto a facilitare la libera circolazione in sicurezza all’interno dell’Unione durante la pandemia di coronavirus. In questo modo, i cittadini potranno viaggiare facendo prova dell’avvenuta vaccinazione, della negatività al test o della guarigione dal Covid-19. Il certificato, rilasciato gratuitamente, sarà disponibile in formato digitale o cartaceo e conterrà un codice QR per garantire la sicurezza e l’autenticità del documento.
La commissaria europea per i trasporti, Adina Vălean, ha offerto maggiori dettagli in un intervento televisivo. La Commissione intende proporre un regolamento europeo, il che comporta obbligatorietà, quindi non più a base volontaria. Il regolamento presuppone la raccolta di queste informazioni, un unico modello di certificato verde digitale rilasciato nella stessa maniera in tutti gli Stati membri, che consenta un controllo facile alle frontiere e, naturalmente, il contrasto alle possibili frodi che già cominciano ad apparire, ha spiegato la commissaria Adina Vălean, puntualizzando, però, che nessun Paese sarà in grado di bloccare l’accesso sul proprio territorio ai cittadini non vaccinati.
Possedere un certificato verde elettronico non rappresenterà una previa condizione per la libera circolazione, e i cittadini che non lo detengono non saranno per niente discriminati, ha dichiarato, a sua volta, il commissario per la Giustizia, Didier Reynders.
La Commissione Europea creerà un gateway, mediante il quale tutte le firme dei certificati potranno essere verificate in tutta l’Unione. I dati personali codificati nel certificato non passeranno attraverso il portale, informa la Commissione, che appoggerà gli Stati membri a sviluppare un software che potrà essere utilizzato dalle autorità per controllare i codici QR. I certificati comprenderanno solo una serie limitata di informazioni necessarie – nome, data di nascita, data di rilascio, informazioni pertinenti su vaccino, test o guarigione, come anche un identificativo unico.
I certificati saranno validi in tutti gli Stati membri, e potranno essere utilizzati anche da Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera. I documenti dovrebbero essere rilasciati anche ai cittadini di Paesi terzi residenti nell’UE e ai visitatori che hanno il diritto di viaggiare in altri Stati comunitari. Ai Paesi UE spetta ancora la responsabilità di decidere quali restrizioni in materia di pubblica sanità potranno essere eliminate per viaggiare, però dovranno applicare le deroghe nello stesso modo alle persone in possesso di un certificato verde.
Per rendere il certificato disponibile dall’estate, la proposta della Commissione va adottata velocemente dall’Eurocamera e dal Consiglio dell’Unione. La misura è temporanea e verrà sospesa non appena l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiarerà la fine dell’emergenza mondiale generata dalla pandemia.