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COVID-19: La CCR e le misure prese durante lo stato di allerta

Giovedì, i giudici della Corte Costituzionale hanno deciso che l’isolamento fiduciario, la quarantena e il ricovero ospedaliero non possono essere imposti solo in base ad un ordine ministeriale, anche se le persone interessate sono contagiate dal coronavirus. Loro ritengono che tali procedure restringano diritti e libertà individuali e che misure restrittive si possano imporre solo tramite una legge che regoli chiaramente queste restrizioni. La decisione della Corte Costituzionale giunge dopo una segnalazione del Difensore Civico, relativa agli articoli della legge sulla riforma sanitaria del 2006 e dell’Ordinanza d’Urgenza del Governo in merito alle misure atte a prevenire e contrastare gli effetti della pandemia di COVID-19. Il premier liberale Ludovic Orban afferma che le persone che si trovano nelle situazioni previste dalla decisione della Corte non possono, tuttavia, lasciare l’isolamento o la quarantena e nemmeno chiedere risarcimenti allo stato romeno prima della pubblicazione della motivazione e della decisione della CCR nella Gazzetta Ufficiale e neanche dopo.

COVID-19: La CCR e le misure prese durante lo stato di allerta
COVID-19: La CCR e le misure prese durante lo stato di allerta

, 26.06.2020, 13:17

Giovedì, i giudici della Corte Costituzionale hanno deciso che l’isolamento fiduciario, la quarantena e il ricovero ospedaliero non possono essere imposti solo in base ad un ordine ministeriale, anche se le persone interessate sono contagiate dal coronavirus. Loro ritengono che tali procedure restringano diritti e libertà individuali e che misure restrittive si possano imporre solo tramite una legge che regoli chiaramente queste restrizioni. La decisione della Corte Costituzionale giunge dopo una segnalazione del Difensore Civico, relativa agli articoli della legge sulla riforma sanitaria del 2006 e dell’Ordinanza d’Urgenza del Governo in merito alle misure atte a prevenire e contrastare gli effetti della pandemia di COVID-19. Il premier liberale Ludovic Orban afferma che le persone che si trovano nelle situazioni previste dalla decisione della Corte non possono, tuttavia, lasciare l’isolamento o la quarantena e nemmeno chiedere risarcimenti allo stato romeno prima della pubblicazione della motivazione e della decisione della CCR nella Gazzetta Ufficiale e neanche dopo.



Stando al premier, al momento è in vigore la legge che permette al Governo di imporre lo stato di allerta. Al momento esiste una legge adottata dal Parlamento, la legge n.55, che stabilisce la legittimità di questa misura. Non ho capito perché la Corte Costituzionale abbia preferito guardare un ordine ministeriale o un’ordinanza d’urgenza adottata in precedenza e non abbia esaminato la base legale per lo stato di emergenza, il decreto presidenziale e l’approvazione di queste misure da parte del parlamento. Cosa sarebbe successo in Romania se non avessimo potuto garantire la tutela della salute tramite l’isolamento delle persone venute a contatto con altre persone rilevate positive e mettendo in quarantena quelle in arrivo da zone con un livello elevato di contagi”, ha affermato Ludovic Orban.



Dall’opposizione, il PSD, il principale partito parlamentare, sostiene che l’Esecutivo debba proporre urgentemente un disegno di legge tramite cui siano regolamentate chiaramente le condizioni di quarantena, isolamento e ricovero obbligatorio. Il presidente ad interim del Senato, il socialdemocratico Robert Cazanciuc, afferma che, nel prossimo periodo, potrebbe verificarsi un’ondata di querele sporte dalle persone che hanno avuto da soffrire: Hanno tormentato le persone asintomatiche per settimane, tenendole ricoverate negli ospedali, mentre ai malati cronici non sono stati somministrati farmaci vitali. Hanno istituito la quarantena tramite un ordine ministeriale, sebbene sapessero chiaramente che ci voleva una legge in merito. La responsabilità è stata sin dall’inizio del governo. E spetta al governo porre subito rimedio a questo abuso.”



Sempre giovedì, la Corte Costituzionale ha dato ragione anche al Governo, che non ha sottoposto più al voto del Legislativo la proroga dello stato di allerta, alla metà di questo mese. I giudici costituzionali hanno deciso che il Parlamento non ha il diritto di approvare o bocciare tramite voto una decisione del Governo in merito all’istituzione dello stato di allerta, perché una misura del genere trasgredirebbe il principio della separazione dei poteri nello stato.

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