COVID-19: influenza stagionale e pandemia
I risultati centralizzati a livello globale indicano più di 38 milioni di infezioni dal primo contagio dal COVID-19, con oltre un milione di decessi associati. Trovare un vaccino è vitale, ma intanto i medici fanno del loro meglio per salvare un numero quanto più alto di pazienti. Le stime più ottimistiche prevedono un vaccino fra qualche mese, però la situazione epidemiologica è lungi dal calmarsi, vista la moltiplicazione dei contagi giornalieri, dopo una curva discendente.
Corina Cristea, 13.10.2020, 12:15
I risultati centralizzati a livello globale indicano più di 38 milioni di infezioni dal primo contagio dal COVID-19, con oltre un milione di decessi associati. Trovare un vaccino è vitale, ma intanto i medici fanno del loro meglio per salvare un numero quanto più alto di pazienti. Le stime più ottimistiche prevedono un vaccino fra qualche mese, però la situazione epidemiologica è lungi dal calmarsi, vista la moltiplicazione dei contagi giornalieri, dopo una curva discendente.
In Romania, ogni giorno vengono confermate circa 3000 nuove infezioni, decine di decessi e centinaia di pazienti nelle terapie intensive, per cui l’avvicinamento della stagione fredda, che si porta sempre addietro l’influenza, è un motivo di preoccupazione in più, tanto più in quanto il tasso della vaccinazione antinfluenzale non supera l’8%, rispetto al necessario del 75% indicato dagli specialisti. Le persone affette simultaneamente da influenza e nuovo coronavirus potranno sviluppare forme più severe di COVID-19, ha spiegato a Radio Romania il medico Adrian Marinescu dell’Istituto Matei Bals di Bucarest, richiamando l’attenzione, però, che il vaccino antinfluenzale è molto importante, ma non rende immuni al nuovo coronavirus.
Non esiste alcuna prova che ci sia un legame: i virus influenzali stanno in un posto e i coronavirus in un altro. Se ci immunizziamo contro l’influenza, allora staremo meglio nel senso che non avremo l’influenza. Ci aiuta da questo punto di vista, però un legame diretto non esiste e nessuno deve cercare una spiegazione poichè non la troverà. Non esiste alcuna documentazione scientifica in tal senso. Il nuovo coronavirus, pur non essendo più nuovo, subisce mutazioni minori in qualsiasi momento, persino grosse mutazioni, solo che questi cambiamenti avvengono da un momento all’altro e vanno documentati. Ad esempio, si sa in questo momento che, probabilmente negli Stati Uniti e in Europa, parliamo di una variante virale che non è più aggressiva, bensì più facilmente trasmissibile. E’ il motivo per cui parliamo della seconda ondata e del modo in cui avvengono i contagi in questo momento, spiega il medico Adrian Marinescu.
L’immunizzazione antinfluenzale è importante in generale e tanto più importante in pandemia, spiegano i medici, in quanto la sovrapposizione dei due tipi di virus conferiscono una maggiore probabilità alle forme severe di SARS-CoV-2 o influenza, soprattutto per le persone anziane o affette da malattie croniche.