Covid-19: in attesa del vaccino
Il rafforzamento del coordinamento tra gli stati membri è prioritario, nel contesto in cui la diffusione del virus nell’UE continua ad essere preoccupante, ha affermato il presidente Klaus Iohannis, nell’ambito della riunione del Consiglio Europeo che si è svolta in videoconferenza. Il capo dello stato romeno ha parlato della necessità di garantire una campagna di comunicazione efficace nell’Unione per quanto riguarda la vaccinazione anti-COVID-19, al fine di mettere in risalto i suoi benefici.
Corina Cristea, 20.11.2020, 12:26
A livello nazionale, la strategia di vaccinazione è quasi pronta, ha precisato il capo dello stato richiamando l’attenzione sul fatto che lo svolgimento di una simile campagna a larga scala, entro un periodo molto breve, presuppone una grossa quantità di prodotti sanitari consumabili. Perciò vanno prese tutte le misure necessarie per evitare qualsiasi mancanza che potrebbe verificarsi nell’approvvigionamento. D’altra parte, il presidente romeno ha accennato all’importanza di garantire uno scambio costante d’informazioni e buone pratiche in merito alle strategie e agli approcci alla diagnosi, sottolineando che il riconoscimento reciproco dei test faciliterebbe la libera circolazione nell’UE.
La Romania potrebbe ricevere il vaccino anti-COVID in contemporanea con gli altri stati europei, a tappe, l’immunizzazione sarà gratuita, ma nessuno sarà costretto a farsi vaccinare, ha spiegato a Radio Romania, l’immunologo Valeriu Gheorghiţă, coordinatore della campagna di vaccinazione anti-COVID a livello nazionale. Egli ha precisato che la vaccinazione sarà fatta dopo un periodo d’informazione dei romeni sui benefici dei nuovi sieri, per far sì che un numero quanto maggiore di persone accetti il vaccino: “In questa tappa della vaccinazione volta a porre fine alla pandemia, parliamo di vaccini che saranno offerti gratis, l’attività di vaccinazione è volontaria. Però ci auguriamo tutti che, in seguito ad un’informazione corretta, la decisione di farsi vaccinare o meno sia presa in base a un livello sufficiente di informazione corretta, da fonti ufficiali e credibili.”
In una prima tappa, sarà immunizzato il personale del sistema sanitario, seguirà quello dell’infrastruttura fondamentale necessaria al funzionamento dello stato e, allo stesso tempo, a seconda della disponibilità dei vaccini, le categorie vulnerabili che potrebbero sviluppare forme gravi della malattia.
Solo il 30% dei romeni si farebbe vaccinare contro il nuovo coronavirus non appena ci fosse questa possibilità in Romania — lo rileva un sondaggio telefonico realizzato dal Gruppo di Studi Socio-Comportamentali Avangarde. Il 36% lo farebbe solo dopo un periodo di attesa in cui accertarsi che non è successo nulla alle persone già vaccinate, mentre un quarto delle persone intervistate ha risposto con un “no categorico”. Tra le persone che affermano che non si farebbero vaccinare, il 36% ha studi inferiori al liceo, il 40% – studi liceali, mentre la percentuale restante – studi universitari. Quanto all’esistenza del virus, il 76% dei romeni intervistati crede che sia reale, mentre il 12% lo considera un’invenzione.