Covid-19: effetti della campagna vaccinale
Considerata dagli specialisti l’unico mezzo di difesa nella lotta contro il nuovo coronavirus, la vaccinazione dà speranza in tempi di pandemia, nel contesto in cui l’ultimo anno ha portato cambiamenti senza precedenti nella vita di tutti. In Romania, un’ampia campagna d’immunizzazione è stata avviata alla fine dello scorso dicembre, per contenere e possibilmente fermare il diffondersi del virus SARS-CoV-2. Al momento, è in pieno svolgimento la seconda tappa che interessa gli over 65 anni e i dipendenti dei settori strategici. Finora in Romania sono arrivate oltre 1.560.000 dosi di vaccino anti-COVID, di cui più di 1.150.000 sono state già somministrate, ha precisato il presidente del Comitato nazionale per il coordinamento delle attività relative all’immunizzazione contro il SARS-CoV-2, Valeriu Gheorghiţă.
La maggior parte delle dosi inoculate sono state quelle prodotte da Pzifer-BioNTech, ma sono disponibili anche vaccini Moderna e AstraZeneca. La prossima settimana, la compagnia Moderna consegnerà quasi 80.000 dosi, mentre da AstraZeneca arriveranno giovedì più di 75.000 dosi. Le due compagnie continueranno a inviare vaccini secondo il calendario stabilito. Gli effetti della vaccinazione cominciano a farsi notare. L’incidenza dei contagi dal COVID-19 tra il personale sanitario e del settore sociale è diminuita parecchio nelle ultime 4 settimane, di oltre l’87,7%, in seguita alla vaccinazione nella prima tappa, ha sottolineato Valeriu Gheorghiţă. Ci sono benefici significativi nella diminuzione dell’infezione dal SARS-CoV-2, ha sottolineato il medico, nel contesto in cui parallelamente sono state osservate anche le misure preventive. Le cifre rilevano che c’è stato un calo della media di nuovi contagi settimanali, da circa 500 a meno di 50 casi alla settimana.
Valeriu Gheorghiţă ha accennato anche ai benefici della vaccinazione nei centri medico-sociali e residenziali. Quanto all’impatto dell’immunizzazione tra le persone ricoverate e il personale di cura dei rispettivi centri, è stata notata una diminuzione di oltre il 65% del numero di contagi dal COVID-19 nelle ultime quattro settimane. Tale effetto crea una situazione favorevole dal punto di vista della diminuzione del rischio di focolai nei centri residenziali e sociali, ha aggiunto il presidente del Comitato nazionale per il coordinamento delle attività relative all’immunizzazione contro il SARS-CoV-2. Ha inoltre precisato che, a livello nazionale, ci sono pochissimi casi di persone infettate dal nuovo coronavirus dopo la somministrazione della seconda dose, il loro numero ammontando a 3.500-3.600, su un totale di quasi 700.000 persone già vaccinate. Le autorità intendono distribuire i vaccini con priorità alle province con un tasso elevato di contagio. Sarà stabilita la soglia dell’incidenza presa in considerazione per l’attribuzione prioritaria delle dosi, poi sarà avviato un meccanismo per l’apertura di nuove linee di vaccinazione nelle rispettive province.
Leyla Cheamil, 17.02.2021, 12:52