COVID-19: dura prova per la società romena
In Romania, l’attuale crisi sanitaria si è sovrapposta su quella politica, che dura da tempo. Lo scorso autunno, i socialdemocratici sono stati rimossi dal governo tramite una mozione di sfiducia e, se non fosse sorta l’enorme sfida del COVID-19, in Romania sarebbero state forse convocate questa primavera, oltre alle amministrative alla scadenza, anche le politiche anticipate volte a modificare la maggioranza tossica socialdemocratica del Parlamento, come l’ha definita il presidente Klaus Iohannis.
Roxana Vasile, 08.05.2020, 12:12
In Romania, l’attuale crisi sanitaria si è sovrapposta su quella politica, che dura da tempo. Lo scorso autunno, i socialdemocratici sono stati rimossi dal governo tramite una mozione di sfiducia e, se non fosse sorta l’enorme sfida del COVID-19, in Romania sarebbero state forse convocate questa primavera, oltre alle amministrative alla scadenza, anche le politiche anticipate volte a modificare la maggioranza tossica socialdemocratica del Parlamento, come l’ha definita il presidente Klaus Iohannis.
Da quasi un paio di mesi, la propensione quasi-esclusiva al contenere il diffondersi del nuovo coronavirus e i decessi ha abbassato un po’ i toni nella lotta politica. Toni che sono saliti fortemente in questi giorni, in seguito alla decisione della Corte Costituzionale. Applaudita da alcuni e detestata da altri, la decisione indica che i diritti fondamentali dell’uomo non possono essere ristretti tramite un’ordinanza d’urgenza del Governo, come accaduto durante lo stato di emergenza, e che le multe salatissime dello stesso periodo non rispettano la legge fondamentale.
Sorpreso dalla decisione della Consulta, il presidente Klaus Iohannis ha spiegato che, in mancanza di queste multe, il numero dei decessi sarebbe stato molto più alto. ʺE’ totalmente sorprendente vedere che oggi queste sanzioni sono discutibili, anche se per tutti noi è ovvia la loro utilità per contenere il diffondersi del virus. Ugualmente sorprendente è anche la prospettiva di certe autorità che, per la propria missione o natura giuridica, hanno l’obbligo costituzionale di non perdere di vista l’interesse generale della società nel momento in cui prendono decisioni, ha detto il capo dello stato puntando il dito contro il Partito socialdemocratico (PSD) che ha lavorato al Parlamento in una maniera addirittura tossica, confermandosi la stessa struttura interessata esclusivamente a salvare i propri baroni.
In replica, i socialdemocratici affermano che il capo dello stato manifesta tendenze dittatoriali e che attacca istituzioni fondamentali dello stato. ʺIl Governo non è più credibile e non prende più denaro in prestito. A breve, il Governo non avrà più soldi per pagare i salari e le pensioni. Anche se i romeni si confrontano ogni giorno con questi problemi, Iohannis non parla di un progetto di ripresa economica. Parla solo di PSD, ad ogni apparizione pubblica. Da sei mesi, il Partito Nazionale Liberale e al governo, e il PSD all’opposizione. Non date più la colpa agli altri ! Avete il pieno potere, quindi governate e prendete delle misure per i romeni ! », ha detto il leader socialdemocratico interinale, Marcel Ciolacu.