Covid-19: coordinamento europeo contro l’epidemia
Già dalla primavera scorsa, sullo sfondo della pandemia di Covid-19, i Paesi membri dellUnione Europea, preoccupati di far fronte, a livello nazionale, alla crisi sanitaria, hanno risposto, in ugual misura, allesortazione di Bruxelles di dare prova di solidarietà comunitaria. Sono stati donati equipaggiamenti di protezione, distaccate squadre di medici, sono stati curati malati di Paesi confinanti, rimpatriati cittadini europei bloccati allestero. A inizio aprile, medici e infermieri romeni si sono recati in Italia, gravemente colpita dal nuovo coronavirus, per dare una mano ai colleghi della Penisola.
Roxana Vasile, 30.10.2020, 12:13
Già dalla primavera scorsa, sullo sfondo della pandemia di Covid-19, i Paesi membri dellUnione Europea, preoccupati di far fronte, a livello nazionale, alla crisi sanitaria, hanno risposto, in ugual misura, allesortazione di Bruxelles di dare prova di solidarietà comunitaria. Sono stati donati equipaggiamenti di protezione, distaccate squadre di medici, sono stati curati malati di Paesi confinanti, rimpatriati cittadini europei bloccati allestero. A inizio aprile, medici e infermieri romeni si sono recati in Italia, gravemente colpita dal nuovo coronavirus, per dare una mano ai colleghi della Penisola.
Inoltre, la Commissione Europea ha creato rescEU – una riserva europea comune di equipaggiamenti medici, finanziata al 100% dalla Commissione, per aiutare gli stati dellUnione a far fronte alla pandemia. La Germania e la Romania sono state le prime a ospitare la riserva, essendo incaricate anche dellacquisto degli equipaggiamenti. LUE ha offerto un sostegno a livello europeo allargato (ad esempio, ai Paesi del Partenariato orientale), ma anche a stati di zone critiche dellAfrica, Asia e dellAmerica Latina.
Gli incontri a Bruxelles o le videoconferenze dei leader degli stati membri dellUnione sono stati costanti. La più recente seduta online si è svolta giovedì sera, in cui è stato deciso lo stanziamento di 220 milioni di euro per il finanziamento dei trasferimenti di malati affetti da Sars-Cov-2 da un Paese allaltro dellUE, per far posto negli ospedali, sovraffollati a causa della seconda ondata della pandemia.
Stando alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, per la facilitazione dei trasferimenti, i Paesi membri devono fornire dati esatti e in tempo reale. Inoltre, la von der Leyen ha trasmesso cinque messaggi-chiave: gli stati membri devono scambiarsi informazioni, esperienza, aumentare la capacità di diagnosi e di controllo e, non in ultimo, puntare sulla vaccinazione. I futuri vaccini saranno disponibili contemporaneamente e nelle stesse condizioni per tutti gli stati, a seconda dal numero della popolazione – ha aggiunto la presidente della Commissione.
A nome della Romania, il capo dello stato, Klaus Iohannis, ha chiesto più soldi per la diversificazione delle fonti di questi vaccini. “Per quanto riguarda il vaccino anti-Covid-19, quando sarà disponibile – speriamo, il prima possibile – sarà fornito a tutti gli stati membri. Cè bisogno però di un aumento del finanziamento disponibile allinterno dello strumento per il sostegno in casi di emergenza, al fine di aumentare le fonti di approvvigionamento con vaccini, ha detto il presidente.
Nel corso della videoconferenza è stato affermato inoltre che, parallelamente al contrasto della pandemia, le economie devono continuare a funzionare, le frontiere non devono essere chiuse e che va protetto il mercato unico europeo.