COVID-19: bilancio preoccupante della pandemia
Il numero dei contagi dal nuovo coronavirus ha superato, mercoledì, la soglia psicologica di 15 milioni nell’intero mondo. Più di 600 mila persone hanno perso la vita a causa di questa malattia. Invece, una buona notizia è che il numero di coloro che sono guariti dopo il contagio dal temuto Covid-19 si avvicina a 10 milioni. Gli Stati Uniti, l’India, la Russia e il Sudafrica si piazzano nella non desiderata “top 10” dei Paesi maggiormente colpiti dalla pandemia, accanto a stati dell’America Latina — Brasile, Perù e Cile. L’Europa, che sembrava aver superato, in qualche modo, la crisi sanitaria, sta considerando la reintroduzione delle restrizioni, dopo che il turismo estivo ha determinato un aggravamento della situazione in alcuni stati.
Roxana Vasile, 23.07.2020, 11:42
Il numero dei contagi dal nuovo coronavirus ha superato, mercoledì, la soglia psicologica di 15 milioni nell’intero mondo. Più di 600 mila persone hanno perso la vita a causa di questa malattia. Invece, una buona notizia è che il numero di coloro che sono guariti dopo il contagio dal temuto Covid-19 si avvicina a 10 milioni. Gli Stati Uniti, l’India, la Russia e il Sudafrica si piazzano nella non desiderata “top 10” dei Paesi maggiormente colpiti dalla pandemia, accanto a stati dell’America Latina — Brasile, Perù e Cile. L’Europa, che sembrava aver superato, in qualche modo, la crisi sanitaria, sta considerando la reintroduzione delle restrizioni, dopo che il turismo estivo ha determinato un aggravamento della situazione in alcuni stati.
Rispetto ad altri Paesi, la Romania non sta proprio male. Il bilancio dei contagi, a cinque mesi dall’inizio della crisi a livello nazionale, ha superato, mercoledì, la soglia psicologica di 40 mila, di cui circa 25 mila persone sono guarite. Però, è per la prima volta che il numero dei contagi accertati in 24 ore ha superato, sempre mercoledì, mille casi, su quasi 25 mila test effettuati. Purtroppo, è salito a oltre 2.100 anche il numero dei decessi registrati negli ultimi cinque mesi.
Il ministro della Salute, Nelu Tătaru, afferma che, al momento, non si pone il problema che la Romania istituisca nuovamente lo stato di emergenza, però ha attirato l’attenzione che è un momento difficile: “Fino a quando ci saranno ancora queste correnti negazioniste, questa sottovalutazione dei tre-quattro mesi che abbiamo attraversato insieme e in cui tutta la gente ha osservato certe regole, sarà abbastanza difficile. A noi, come Ministero della Salute e a voi, come mass-media, spetta far vedere sempre ciò che sta succedendo e qual è la vera faccia del contagio dal coronavirus. Stiamo vivendo un momento difficile. Se si fosse trattato solo di noi, avremmo potuto dire di essere soggettivi. Però se guardiamo a tutta l’Europa e a tutto il mondo, non possiamo più essere soggettivi.” Stando al ministro Nelu Tătaru, in Romania sarà mantenuto lo stato di allerta fino a quando si registrerà un trend discendente del numero di contagi.
A livello nazionale ci sono 132 centri in cui vengono effettuati test, con una capacità di 19-20.000 test al giorno, che potrebbe salire fino a 27-28 mila. Saranno effettuate indagini epidemiologiche per ciascun contagio accertato: verranno individuate tutte le persone con cui è entrata in contatto la persona contagiata e saranno raccomandati il ricovero ospedaliero, alle persone che presentano sintomi, oppure l’isolamento fiduciario, dopo 48 ore di esami medici, agli asintomatici. Laddove non c’è personale sanitario sufficiente si ricorrerà a distaccamenti. Le autorità raccomandano alla popolazione di continuare a indossare la mascherina negli spazi pubblici chiusi, a lavarsi bene le mani e a mantenere la distanza fisica.