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Costituzione: voto finale su ddl revisione

La Commissione parlamentare per la revisione della Costituzione romena ha dato il voto finale sul ddl di modifica. Su piano politico, il cambiamento più importante è la separazione delle attribuzioni delle due Camere del Parlamento. La Camera dei Deputati dovrebbe avere attribuzioni in maggioranza legislativi, mentre il Senato dovrebbe decidere prevalentemente nella questione del controllo e delle nomine nelle istituzioni pubbliche. Le decisioni importantissime, come quella sulla strategia di sicurezza nazionale, spetteranno alla plenaria delle due Camere.

Costituzione: voto finale su ddl revisione
Costituzione: voto finale su ddl revisione

, 05.02.2014, 13:32

La Commissione parlamentare per la revisione della Costituzione romena ha dato il voto finale sul ddl di modifica. Su piano politico, il cambiamento più importante è la separazione delle attribuzioni delle due Camere del Parlamento. La Camera dei Deputati dovrebbe avere attribuzioni in maggioranza legislativi, mentre il Senato dovrebbe decidere prevalentemente nella questione del controllo e delle nomine nelle istituzioni pubbliche. Le decisioni importantissime, come quella sulla strategia di sicurezza nazionale, spetteranno alla plenaria delle due Camere.



“Credo che, in fin dei conti, ciò che facciamo noi è destinato ad essere una vera riforma anche del Parlamento. La Camera dei Deputati deve ricevere attribuzioni quasi interamente di Camera legislativa, circa il 90% del campo legislativo, e il Senato il 10% di attribuzioni di regolamentazione come Camera decisionale, ma anche di controllo e nomina”, spiega Ioan Chelaru, senatore del Partito Socialdemocratico, della coalizione al governo.



Nel nuovo progetto di Costituzione appare l’idea di mozione di sfiducia costruttiva, essendo però eliminato l’effetto della mozione semplice, ossia la sostituzione del ministro nel mirino. I parlamentari saranno processati in una prima fase non dall’Alta Corte, ma dai tribunali normali.



“Laddove viene processato e con le procedure con cui viene processato qualsiasi cittadino romeno, vanno processati anche i parlamentari, perchè, come è stato tante volte sottolineato, siamo uguali davanti alla legge”, ha affermato il liberale Crin Antonescu, presidente della Commissione di revisione della Costituzione.



Stando al progetto di revisione, il capo dello stato o 250 mila cittadini aventi diritto non avranno più bisogno del via libera del Parlamento per avviare un referendum. Nel campo della giustiza, la nuova Legge fondamentale potrebbe permettere l’uso delle prove illegali se sono a favore dell’imputato. Inoltre, i membri della Commissione parlamentare per la revisione hanno rinunciato ad un articolo che permetteva ai procuratori di disporre l’intercettazione delle comunicazioni per 48 ore senza mandato dal giudice. Non in ultimo, i magistrati dovranno pagare multe se prenderanno una decisione in mala fede o per grave negligenza.



Una volta ultimato e adottato dalla Commissione parlamentare, il progetto di revisione della Costituzione giungerà sul tavolo del Governo, per essere poi inoltrato alla Corte Costituzionale, essendo inviato, al contempo, anche alla Commissione di Venezia. Lo scorso anno, la Commissione di Venezia ha fatto alla Romania una serie di raccomandazioni, evidenziando le carenze di un precedente progetto, che è stato scartato. In Romania, l’intero mondo politico è d’accordo che la Legge fondamentale va cambiata, solo che continuano le divergenze sul contenuto delle modifiche.

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