Costituzione: il presidente Traian Basescu propone nuovo referendum
La relativa calma che ha dominato ultimamente la scena politica romena è stata interrotta dalla decisione del presidente Traian Basescu di avviare le procedure per un nuovo referendum sull’istituzione del Parlamento unicamerale e sulla riduzione del numero di eletti a 300.
Ştefan Stoica, 12.06.2013, 17:29
Un referendum identico era stato convocato anche nel 2009, sempre su iniziativa del presidente, e l’elettorato si era pronunciato a favore delle sue proposte.
Perciò, Traian Basescu ritiene inaccettabile l’atteggiamento della maggioranza parlamentare dell’Unione social-liberale, che non tiene in considerazione l’opinione espressa dai romeni nel progetto per la revisione della Costituzione.
Ignorare l’esito del referendum contraddice i principi dello stato di diritto, spiega il presidente, il quale non esclude, però, la possibilità che, alla fine, l’Unione social-liberale tenga in considerazione la volontà popolare oppure, in caso contrario, la Corte Costituzionale non convalidi la bozza di revisione.
Perciò, Traian Basescu ha spiegato che emetterà il decreto sul nuovo referendum a seconda delle evoluzioni al Parlamento e alla Corte Costituzionale.
“La revisione della Costituzione non si è conclusa e ci sono ancora delle chance che la plenaria del Parlamento rispetti il popolo romeno. Inoltre, è possibile che la Corte Costituzionale stessa bocci una normativa sulla revisione della legge fondamentale che non tiene in considerazione il referendum”, ha spiegato il presidente.
Bersaglio indiretto delle critiche del capo dello stato, il liberale Crin Antonescu, presidente del Senato e della Commissione per la revisione della Costituzione, sostiene che il referendum del 2009, il cui rispetto è stato richiesto da Traian Basescu, sarebbe stato un artificio nondemocratico, in quanto convocato in contemporanea alle elezioni presidenziali, e i romeni non sarebbero stati informati su tutto quanto significa un Parlamento unicamerale.
L’opposizione del presidente alla revisione della Costituzione nella formula concepita dalla maggioranza è spiegata da Antonescu col fatto che si tratta di un progetto non controllato da Traian Basescu.
“Credo che tutti dobbiamo avere come priorità il consolidamento, la continuazione e l’attuazione dei nostri progetti, e non la tradizionale polemica con Traian Basescu che, in un certo qual modo — ovviamente in senso metaforico — parla e parlerà da solo su questo tema. Si tratta di un progetto e questo progetto in sè, con o senza Crin Antonescu, con o senza Victor Ponta, non può essere accettato da Traian Basescu”, ha detto Crin Antonescu.
Quindi, la temperatura politica attorno alla revisione della Costituzione è in salita, e gli schieramenti annunciano una lotta accanita, in cui faranno uso persino dell’arma del referendum.