Corruzione: sviluppi spettacolari in importanti fascicoli
Cala il sipario su uno dei più pittoreschi, clamorosi e, in gran misura, inverosimili spettacoli della vita politica romena post-comunista. Ieri sera, dopo ascolti-maratona presso la Direzione Nazionale Anticorruzione, Elena Udrea è stata fermata, con l’accusa si riciclaggio di denaro e traffico d’influenza. Questo è, molto probabilmente, l’epilogo di una carriera politica e mondana che ha tenuto banco sui giornali e ha aperto i notiziari televisivi nell’ultimo decennio. Consigliere presidenziale, deputato, ministro del Turismo e dello Sviluppo Regionale, leader del Partito Movimento Popolare e candidata, a novembre 2014, alla Presidenza della Romania, la carriera politica di Elena Udrea è segnata, a soli 42 anni, da una moltitudine di incarichi-chiave.
Bogdan Matei, 11.02.2015, 14:31
Cala il sipario su uno dei più pittoreschi, clamorosi e, in gran misura, inverosimili spettacoli della vita politica romena post-comunista. Ieri sera, dopo ascolti-maratona presso la Direzione Nazionale Anticorruzione, Elena Udrea è stata fermata, con l’accusa si riciclaggio di denaro e traffico d’influenza. Questo è, molto probabilmente, l’epilogo di una carriera politica e mondana che ha tenuto banco sui giornali e ha aperto i notiziari televisivi nell’ultimo decennio. Consigliere presidenziale, deputato, ministro del Turismo e dello Sviluppo Regionale, leader del Partito Movimento Popolare e candidata, a novembre 2014, alla Presidenza della Romania, la carriera politica di Elena Udrea è segnata, a soli 42 anni, da una moltitudine di incarichi-chiave.
Non altrettanto spettacolare, quella personale sembra fondamentalmente segnata da due uomini — l’ex marito, l’uomo d’affari Dorin Cocos, lui stesso giunto dietro le sbarre per corruzione, e l’ex presidente romeno, Traian Basescu. Intangibile nei 10 anni di regime Basescu, Udrea è finita nei guai a meno di due mesi dopo che il suo mentore politico ha concluso il secondo e ultimo mandato cui aveva diritto in conformità alla Costituzione. Lungo questo decennio, sono stati numerosi i ministri, i parlamentari, i sindaci che non hanno esitato a salutare, pubblicamente, in Elena Udrea una grande capacità politica, amministrativa, persino accademica. Ci sono stati momenti in cui, per compiacere il presidente, i politici che lo sostenevano facevano la fila per presentare i propri omaggi alla più influente donna del regime.
Oggi, Elena Udrea si ritrova molto sola. Domenica, proprio alla vigilia del suo fermo, il Partito Movimento Popolare eleggeva un nuovo leader, ad un congresso straordinario cui è stato presente Traian Basescu stesso. Con una combattività intatta, Udrea ha sostenuto permanentemente di essere vittima di una vendetta e di essere stata presa nel mirino dai procuratori dopo aver sporto querela presso la Direzione Nazionale Anticorruzione contro il direttore interinale dell’Intelligence, il generale Florian Coldea. L’affermazione è tanto più inverosimile quanto Coldea stesso era percepito dal pubblico come uno dei più leali soldati dell’ex presidente. Elena Udrea diventa, adesso, uno delle decine di ex dignitari giunti, negli ultimi anni, dietro le sbarre per reati di corruzione.
Anche i senatori Ion Ariton e Varujan Vosganian, ambedue ex ministri dell’Economia, sono nel mirino dei procuratori. Ariton, un politico di provincia piuttosto discreto, è accusato di concorso in abuso d’ufficio e uso dell’influenza per ottenere benefici indebiti in un fascicolo in cui il principale imputato è sempre Elena Udrea. Mentre Vosganian, personaggio sofisticato, leader liberale, romanziere di talento ed ex leader della comunità armena in Romania — di costituzione di gruppo delinquenziale organizzato, abuso d’ufficio e concorso in peculato.
(traduzione di Adina Vasile)