Corruzione: rischio per la sicurezza
La corruzione e il suo contrasto efficiente sono stati temi prioritari sull’agenda della visita a Bucarest del vice assistente del segretario di stato Usa agli Affari Europei ed Euroasiatici, Hoyt Yee. Questo fenomeno endemico nell’Europa Orientale e nei Balcani — ha sottolineato l’esponente americano — mina l’economia e corrode la democrazia. Nella sua opinione, la corruzione rappresenta uno dei principali ostacoli per un’Europa libera e unita. La soluzione per il contrasto della corruzione e del crimine organizzato non consiste, esclusivamente, in politiche nazionali adeguate. Occorre — afferma Hoyt Yee — un fronte regionale comune, di cooperazione interstatale in questa lotta.
Ştefan Stoica, 10.09.2014, 13:54
La corruzione e il suo contrasto efficiente sono stati temi prioritari sull’agenda della visita a Bucarest del vice assistente del segretario di stato Usa agli Affari Europei ed Euroasiatici, Hoyt Yee. Questo fenomeno endemico nell’Europa Orientale e nei Balcani — ha sottolineato l’esponente americano — mina l’economia e corrode la democrazia. Nella sua opinione, la corruzione rappresenta uno dei principali ostacoli per un’Europa libera e unita. La soluzione per il contrasto della corruzione e del crimine organizzato non consiste, esclusivamente, in politiche nazionali adeguate. Occorre — afferma Hoyt Yee — un fronte regionale comune, di cooperazione interstatale in questa lotta.
L’esponente di Washington ha firmato, a Bucarest, un accordo di cooperazione tra il Dipartimento di Stato americano e il Centro del sud-est Europa per l’applicazione della legge, con sede nella capitale romena. Hoyt Yee ha sottolineato in una dichiarazione alla radio pubblica romena il ruolo importante che il Centro del sud-est Europa per l’applicazione della legge svolge nello sradicametno della criminalità transfrontaliera.
“Abbiamo discusso dell’importanza della cooperazione regionale nel processo di lotta al crimine organizzato, alla tratta di persone e di droga, e alla criminalità transfrontaliera. Questi fenomeni non possono essere combattuti da un unico Paese. È necessaria una collaborazione con i Paesi vicini e credo sia a vantaggio della Romania avere a Bucarest un Centro del Sud-Est Europa per l’applicazione della legge. La cosa più importante per la Romania è rafforzare lo scambio d’informazioni, la cooperazione regionale, ma anche lo scambio di buone pratiche. È importante che lotti contro la corruzione, la corruzione genera vulnerabilità, e, se non esistono delle istituzioni forti, è molto difficile combattere la criminalità transfrontaliera. Tutti i Paesi della regione devono lottare di più alla corruzione, aumentare la trasparenza e non offrire opportunità di violazione della legge”, ha spiegato Hoyt Yee.
La corruzione è stata anche al centro di un incontro organizzato dall’Istituto Aspen Romania, cui hanno partecipato Hoyt Yee e il capo dell’Intelligence romena, George Maior. Nell’opinione di Maior, la corruzione è una delle principali cause dell’instabilità nella confinante Ucraina. Un motivo in più per essere guardata in Romania come problema di sicurezza nazionale. L’Ucraina è, purtroppo, un esempio eloquente per il modo in cui questo fenomeno può intaccare una società, uno stato, gli interessi strategici di una nazione, ha affermato Maior. Stando al direttore dell’Intelligence, la strada scelta dalla Romania per contrastare la corruzione è buona soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo delle istituzioni capaci di affrontare il fenomeno.
(traduzione di Adina Vasile)