Corruzione: proseguono inchieste Microsoft e restituzione illegale foreste
L’inchiesta nel caso Microsoft, il più importante caso di corruzione degli ultimi 25 anni, in Romania, è passata dalla fase delle perquisizioni. La causa riguarda una serie di contratti per l’acquisto di licenze IT per le scuole. I procuratori affermano che diversi ministri dei governi succedutisi a Bucarest avrebbero compiuto reati di corruzione per concludere o prolungare questi contratti, a prezzi innalzati artificialmente. La Direzione Nazionale Anticorruzione ha chiesto il via libera per l’inchiesta penale nei confronti di 9 ex ministri — i senatori Serban Mihailescu e Ecaterina Andronescu, il deputato Valerian Vreme, l’eurodeputato Dan Nica, Daniel Funeriu, Alexandru Athanasiu, Mihai Tanasescu, Gabriel Sandu e Adriana Ticau.
Valentin Țigău, 17.10.2014, 13:29
L’inchiesta nel caso Microsoft, il più importante caso di corruzione degli ultimi 25 anni, in Romania, è passata dalla fase delle perquisizioni. La causa riguarda una serie di contratti per l’acquisto di licenze IT per le scuole. I procuratori affermano che diversi ministri dei governi succedutisi a Bucarest avrebbero compiuto reati di corruzione per concludere o prolungare questi contratti, a prezzi innalzati artificialmente. La Direzione Nazionale Anticorruzione ha chiesto il via libera per l’inchiesta penale nei confronti di 9 ex ministri — i senatori Serban Mihailescu e Ecaterina Andronescu, il deputato Valerian Vreme, l’eurodeputato Dan Nica, Daniel Funeriu, Alexandru Athanasiu, Mihai Tanasescu, Gabriel Sandu e Adriana Ticau.
Tra i sospetti anche l’ex direttore del Servizio Informazioni Estere, Catalin Harnagea, l’ex consigliere presidenziale Dorin Marian e l’ex tennista Dinu Pescariu. Il presidente romeno Traian Basescu ha dichiarato, in un’intervista, che, in questa causa, ci saranno ancora delle sorprese, inclusivamente dei sospetti. Il capo dello stato ha smentito che in questo caso sarebbero stati ricevuti fascicoli dalla FBI.
Nella seconda causa clamorosa, quella sulla restituzione illegale di foreste, sono sospetti di corruzione giudici, parlamentari e imprenditori, i danni recati all’Ente forestale statale Romsilva essendo stimati ad oltre 300 milioni di euro. Tra i sospetti, i parlamentari socialdemocratici Ioan Adam, Viorel Hrebenciuc e Ilie Sarbu, ma anche il principe Paul, nipote illegitimo dell’ ex sovrano della Romania Re Carlo II. Stando alla Direzione Nazionale Anticorruzione, ad aprile 2012, su richiesta del deputato Ioan Adam, i giudici del Tribunale Covasna hanno restituito illegalmente un’immensa superficie di terreni forestali e agricoli nella provincia di Bacau (nell’est della Romania) ad una persona, provocando danni di oltre 300 milioni di euro alla Romsilva. Ulteriormente, Ioan Adam, assieme a più persone, tra cui Viorel Hrebenciuc, avrebbero costituito un gruppo che perseguiva di ottenere redditi tramite il rilascio quanto più rapido del titolo di proprietà sui terreni forestali e una loro rapida vendita.
In concomitanza con le indagini, il Parlamento di Bucarest esamina un progetto di legge in seguito al quale ai senatori e deputati potrebbe essere tolta più facilmente l’immunità, per non bloccare le procedure di fermo, arresto o perquisizione, spesso ritardate dal via libera al perseguimento penale che, nel caso dei parlamentari, va dato dal Parlamento o dal capo dello stato. Tra le novità, l’accorciamento dei termini, la limitazione delle attribuzioni legislative riguardanti l’esame delle prove e il voto pubblico aperto, sia nella Commissione giuridica, che nella plenaria.
(traduzione di Adina Vasile)